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Dal Parlamento europeo sì all'alcoltest "fai da te"

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Dal Parlamento europeo sì all'alcoltest "fai da te"
Ue, si rinnova l'obiettivo: 50% di incidenti in meno nel decennio a venire
Pensi di essere sobrio abbastanza per guidare? Tra poco, potrebbe essere la chiave a dirtelo. Non è fantascienza, ma una delle 103

disposizioni emanate dal Parlamento europeo per bissare, nel decennio appena iniziato, la felice campagna di riduzione dei sinistri pari al

50%, quasi pienamente raggiunta fino al 2010. A renderlo noto, il sito web del Corriere della Sera, che mette in luce la nuova strategia

antialcool, un concentrato di severità e tecnologia. Collegato alla chiave di accensione del veicolo, infatti, potrebbe presto trovarsi un

apparecchio del tutto affine al classico etilometro, con tanto di boccaglio per il celeberrimo "soffio". Al momento, la misura riguarderebbe

solo i possibili recidivi, coloro che già una volta sono finiti nella lista nera delle forze dell'ordine per il vizio del bicchiere. Ma, se

la sperimentazione dovesse dare i frutti sperati, non è escluso che possa essere allargata all'intera popolazione di veicoli su quattro

ruote. Il sistema non fa sconti: chi transige non parte. Con il tasso di un incidente su tre causato da guidatori in stato d'ebbrezza,

insomma, a Strasburgo si è pensato di optare per la linea dura. Ma le novità non riguardano solo gli alcoltest "fai da te". Al vaglio,

infatti, una serie di provvedimenti rivoluzionari, come il massiccio ricorso al limite dei 30 kilometri all'ora nelle aree residenziali, l'

obbligo di frequenza per corsi di primo soccorso a tutti i neopatentati e un occhio di riguardo alla tassa sugli incidenti, un neo oggi ancor

più visibile per un Vecchio Continente dalle tasche quanto mai bucate. L'obiettivo, si è detto, corrisponde in toto a quello appena

perseguito. In verità, solo alcuni Paesi ce l'hanno fatta. Tra questi, spiccano gli Stati baltici come Lettonia o Estonia (61% di sinistri in

meno tra 2001 e 2010), le più "evolute" Spagna (55%), Francia (51%) e Lussemburgo (54%), o la sorpresa Slovenia (50%). Per l'Italia,

comunque, non si può parlare di bocciatura: la discesa di incidenti nel decennio lungo le strade della penisola, infatti, supera comunque la

media continentale attestandosi al di sopra del 43% di schianti evitati rispetto alla fine del Novecento. Dati che fanno sorridere, certo, ma

che più di ogni altra cosa, indicano la via da percorrere per il prossimo futuro. E il Parlamento europeo ha intenzione di imboccarla senza

timori di sorta. (ASAPS)


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)