Quando mio padre rientrava dopo aver bevuto io percepivo subito il pericolo... nonostante io abbia sempre cercato di non essere come mio padre mi sono accorto che sono proprio come lui...
2015-01-03 quando mio padre rientrava dopo aver bevuto io percepivo subito il pericolo... nonostante io abbia sempre cercato di non essere come mio padre mi sono accorto che sono proprio come lui... CUFRAD OPINIONI ESPERIENZE TESTIMONIANZE. LA MIA OPINIONE SUL CUFRAD, LA MIA ESPERIENZA AL CUFRAD, LA MIA TESTIMONIANZA SUL CUFRAD. DROGA ALCOL ALCOLISMO TOSSICODIPENDENZA FAMIGLIA.
Una situazione che mi fa arrabbiare è quando sento alzare la voce o quando si litiga. Questo mi fa sentire a disagio e mi rivivo la stessa impotenza che provavo quando ero ragazzino e subivo la violenza fisica da mio padre. Parlo di impotenza perché quando succedono queste cose io tendo a chiudermi e mi sento in uno stato confusionale misto all'aggressività. Proprio per questo motivo mi chiudo e ho paura a manifestare i miei sentimenti che vivo anche se non sono il diretto interessato.
Il "non detto" del passato riguarda quando ero minorenne e indifeso, solo con un uomo violento e alcolizzato.
Questo passato mi portò ad avere paura e questa paura me la porto ancora oggi dentro.
Ricordo che quando mio padre rientrava dopo aver bevuto io percepivo subito il pericolo; la via di fuga era di scappare da casa (mio fratello ed io) e rifugiarci vicino ai boschi. Era la nostra unica soluzione.
Il motivo è che non voglio reagire male o essere come mio padre.
Il mio problema però è proprio questo: nonostante io abbia sempre cercato di non essere come mio padre mi sono accorto che sono proprio come lui.
Ultimamente mi sono adagiato, ho perso gli stimoli che non più tardi di un anno fa avevo. Con questo non voglio giustificarmi, ne soffro e basta.
Come ho appena detto, sono cresciuto in un ambiente difficile, mio padre si era indebitato ed aveva il vizio del gioco. Anche lui si era spento. Ricordo che passava intere giornate davanti alla televisione a bere. Cucinava di rado e quello che preparava dovevamo farcelo bastare per due o tre giorni.
Non voglio assomigliare a mio padre, non voglio essere spento e privo di stimoli come era lui. Ho dovuto però accettare tutto questo ma sono sinceramente preoccupato per il mio futuro.
Quando l'anno scorso ho lasciato la struttura ero pieno di stimoli e di progetti, ma poi ho fallito. Il fallimento mi ha schiacciato, mi sono sentito annientato e sono ricaduto nelle me vecchie abitudini. E' per questo che sono spaventato per il futuro. Penso che questa volta mi occorrerà più tempo. Devo imparare a non farmi prendere dall'entusiasmo e progettare con più risolutezza il mio futuro, ma soprattutto devo ritrovare i miei stimoli positivi per non spegnermi proprio come aveva fatto mio padre.