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Per smettere di fumare la Cina rompe con le tradizioni

La Cina è il più grande produttore e consumatore di tabacco e il numero di morti associate al tabacco supera il milione all’anno. Scambiare o regalare sigarette è una pratica abituale tra i cinesi che rafforza l’abitudine al fumo, aumentando l’accettabilità di tale comportamento. Uno studio condotto dal dipartimento di salute e medicina sociale della Central South University di Changsha ha condotto un’analisi sui contesti storici e culturali in cui si inseriscono tali abitudini, al fine di aumentare l’efficacia degli interventi per ridurre il consumo complessivo di sigarette nelle popolazione generale. Tali interventi non solo devono comprendere le pratiche di scambio e regalo di sigarette, ma anche i valori culturali, il contesto storico e le strategie di marketing che contribuiscono all’affermarsi di tali usanze. I ricercatori hanno condotto una rassegna della letteratura scientifica, in lingua inglese e cinese, sugli articoli pubblicati nel decennio tra il 1991-2011. L’industria del tabacco cinese negli anni ‘50 fu nazionalizzata e la politica di contenimento dei costi permise l’accesso della popolazione generale a questo prodotto. Inoltre, le sigarette facevano parte del paniere di prodotti distribuito ad ogni famiglia incoraggiando, di fatto, l’iniziazione al fumo. Lo scambio e la condivisione di sigarette è una pratica talmente radicata, e tipicamente maschile, che anche i medici professionisti la condividono. Inoltre, regalare un intero pacco di sigarette in occasioni di festività e ricorrenze è un’altra abitudine molto diffusa.  Dal 2005 la Cina ha aderito alla convenzione internazionale per il controllo del tabacco dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’utilizzo di immagini disincentivanti l’uso sui pacchetti ha scoraggiato l’abitudine di regalare sigarette, ma servono ulteriori sforzi per aumentare l’efficacia degli interventi per ridurre l’uso di tabacco nella popolazione generale.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)