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Weill Cornell Medical College: prevenzione del tabagismo

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Vaccino contro la nicotina per non fumare in arrivo dagli USA

Un "vaccino genetico" contro la nicotina è stato sviluppato dai ricercatori del Weill Cornell Medical College di New York.
Un gruppo di ricercatori del Weill Cornell Medical College di New York ha messo a punto un vaccino che permetterà di combattere il vizio del fumo ancor prima che nasca. Il vaccino, infatti, rende il cervello immune dalla dipendenza da nicotina impedendo a tale sostanza di arrivare ad esso e di provocare una reazione di piacere nel fumatore, e quindi di conseguenza evita che questa generi dipendenza.

In realtà oggi esistono già dei vaccini che consentono di prevenire la dipendenza da nicotina, tuttavia presentano il neo di dover essere ripetuti dopo poche settimane in quanto hanno un’efficacia limitata. Ciò deriva principalmente dall’incapacità dell’organismo di riconoscere come pericolosa la nicotina e di dare il via alla produzione di anticorpi, dal momento che la nicotina è una molecola troppo piccola per essere riconosciuta dal sistema immunitario.

Il vaccino ideato dai ricercatori del Weill Cornell Medical College, invece, si differenzia dai vaccini già esistenti in quanto è di tipo “genetico”. I ricercatori, in particolare, hanno inserito la sequenza genetica di un anticorpo per la nicotina, creato in laboratorio, all’interno di un virus adeno-associato, istruendolo per raggiungere le cellule del fegato e per produrre gli anticorpi. Il vaccino è stato testato su cavie da laboratorio e non ha avuto alcun effetto collaterale su comportamento, pressione sanguigna o frequenza cardiaca. Inoltre, essendo l’anticorpo prodotto direttamente dal fegato, il suo effetto è duraturo nel tempo.

Il farmaco, oltre che per prevenire la dipendenza dalla nicotina, potrà essere utilizzato anche su chi è già dipendente dal fumo, in quanto permette all’organismo di sviluppare anticorpi che eliminano la nicotina dal sangue senza alcun effetto collaterale.

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)