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Academic Pediatrics: i rischi delle bevande energetiche per i bambini

Academic Pediatrics: i rischi delle bevande energetiche per i bambini

I rischi delle bevande energetiche per i bambini

Davvero poco consigliabile consentire il consumo di energy drink ai più piccoli. Secondo una ricerca pubblicata su Academic Pediatrics da un team della Yale School of Public Health, l'abuso di queste bevande aumenta del 66 per cento il rischio di sviluppare la cosiddetta Sindrome da deficit di attenzione e iperattività (Adhd).
Gli scienziati hanno analizzato le abitudini alimentari di oltre 1600 ragazzi in età scolare, evidenziando un nesso fra consumo di energy drink e insorgenza dell'Adhd, un effetto dovuto probabilmente alla presenza di sostanze stimolanti come caffeina, guaranà e taurina nelle bibite.


La dott.ssa Jeannette Ickovics, coordinatrice dello studio, commenta: “i risultati ottenuti sono in linea con le raccomandazioni dell’American Academy of Pediatrics: i genitori dovrebbero limitare il consumo di bevande zuccherate e in particolare evitare il consumo di bevande energetiche”.


Ma non è solo l'Adhd a preoccupare gli esperti. Secondo uno studio presentato durante le American Heart Association Scientific Sessions, oltre il 40 per cento dei casi di avvelenamento dovuti agli energy drink coinvolge bambini sotto i 6 anni.

Uno degli autori dell'analisi, Steven Lipshultz – pediatra presso la Wayne State University di Detroit – commenta: “dati preoccupanti, specie per i possibili sintomi, anche gravi, a carico di cuore e sistema nervoso. Esposizione significa qualsiasi contatto con sostanze ingerite, inalate, assorbite, applicate o iniettato nel corpo, a prescindere dalla tossicità o dalle manifestazioni cliniche”.
Il medico ha analizzato insieme ai suoi colleghi i dati raccolti dall'American Association of Poison Control Centers National Poison Data System, un archivio con informazioni ricavate da 55 diversi centri antiveleno statunitensi.

Su 5.156 casi di esposizione a bevande energetiche oltre il 40 per cento riguardava i bambini ed era di natura accidentale. “Disturbi da moderati a gravi sono comparsi nel 42% dei casi di esposizione a bevande energetiche contenenti alcool e nel 19% dei casi se la bevanda non era alcolica. Ma ciò che più preoccupa è che sintomi cardiovascolari, tra cui anomalie del ritmo cardiaco e della conduzione, sono stati segnalati nel 57% dei casi, mentre per manifestazioni neurologiche come convulsioni e stati epilettici la percentuale è arrivata a 55%”, spiega Lipshultz.

Le bevande energetiche sono del tutto sconsigliate in età pediatrica dal momento che contengono la caffeina, una sostanza che provoca tachicardia, ipertensione ed effetti negativi sul sistema nervoso, digestivo o cardiovascolare.

 

(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.italiasalute.it/copertina.asp?Articolo_ID=13181


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)