338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

Alcohol Prevention Day: considerazioni sugli stili di uso e consumo

cufrad news alcologia alcol alclismo dati analisi statistica alcohol prevention day

Sotto i 16 anni, bevete meno alcol

Sotto i 16 anni bisogna bere meno vino o comunque alcolici. E' l'esortazione fatta dall'Istituto Superiore di Sanità e

sottolineata in una relazione. Fuori da ogni pregiudizio. Anzi con il conforto e proprio con riferimento ai dati forniti

dall'Istituto italiano di statistica e da fonti europee, non specificate.
Talché il direttore dell'Osservatorio Nazionale Alcol Cnesps e direttore scientifico dell' Apd Emanuele Scafato ha

dichiarato, convinto: "Preoccupano in particolare le preadolescenti.Tra le 11-15enni si registra una media di consumatrici

nettamente superiore alla media femminile italiana, tripla rispetto a quella delle donne adulte e comunque superiore a quella

registrate per tutte le classi di età esaminate". Osservazione severa. Anche in considerazione del fatto che nel trascorso

decennio il consumo di alcol è stato uniforme. Invece, è cambiato il meccanismo: dall'abitudine di bere vino o alcolici

durante e dopo i pasti, con lo sguardo alla quantità mai esagerata, si è passati all'assunzione durante gli incontri al bar

ed anche nei night. Nuovi orientamenti che devono preoccupare, non soltanto i personaggi impegnati. Il problema deve essere

chiaro ai genitori che hanno tutto l'interesse di tentare - per quanto possibile - di evitare che la tendenza si radicalizzi

nei giovani. Sarà còmpito arduo. E' intuibile. Ciò nonostante, è tentativo da compiere.
Per convincersi della necessità di intervenire, è sufficiente tenere presente i dati divulgati in occasione dell'Alcohol

Prevention Day. L'Osservatorio del Ministero della Salute, "Passi" ha messo a disposizione il rapporto 2010, con un capitolo

dedicato al consumo di alcol e un nuovo capitolo con l'approfondimento su alcol e guida. Si aggiunge anche una nuova sezione

sugli indicatori di Passi. Nel rapporto si sostiene che la maggioranza degli italiani non beve alcol (43%) o beve

moderatamente (39%). Tuttavia, si stima che più di un adulto su sei abbia abitudini di consumo considerate a rischio per

quantità o modalità di assunzione. Il punto dolente è proprio espresso in termini chiari. A titolo di semplice constatazione,

il rapporto segnala ancora: un'area suscettibile di grandi miglioramenti è quella del rapporto con medici e operatori

sanitari, la cui attenzione a promuovere consumi moderati e a basso rischio è ancora assai limitata. Linguaggio alquanto

vago, giacché non lascia intendere se l'intervento caldeggiato sia urgente o possa essere accarezzato come un'eventuale

soluzione.
Per quanto riguarda alcol e guida: una minoranza (il 10% dei guidatori non astemi), piccola ma consistente, mette ancora a

rischio la vita propria e quella degli altri guidando anche quando è sotto l'effetto dell'alcol. I controlli sistematici con

etilotest sono uno strumento di provata efficacia, ma risultano ancora poco diffusi. Altra pillola di saggezza lanciata in

mezzo al mucchio. L'accolga chi vuole.
Intanto, nel corso dell'Alcohol Prevention Day, "celebrato" - quasi fosse un processo - ai primi del corrente mese, è stato

lanciato anche un messaggio forte: "è a rischio il 18,5% dei ragazzi e il 15,5% delle ragazze al di sotto dell'età legale (16

anni), valori che dovrebbero essere pari a zero e che invece identificano circa 475.000 minori che hanno adottato almeno un

comportamento a rischio alcol-correlato".
Come non credere alla denuncia pubblica e come non rimanerne impressionati. Tanto più che l'annuncio è stato... condito con

alcuni particolari convincenti. Se da un lato è aumentato il numero di chi beve alcolici fuori pasto - è stato osservato -

nel frattempo non sembra diminuire il numero di italiani che bevono fino ad ubriacarsi, praticando il cosiddetto binge

drinking. L'espressione presa a modello dalla lingua inglese sottende "il consumo di 6 o più bicchieri di bevande alcoliche

in un'unica occasione e in breve tempo". Cui è seguita la rivelazione: per quanto siano sempre gli uomini a bere di più, il

fenomeno riguarda anche il gentil sesso. Del quale si apprende un particolare: le percentuali delle consumatrici di alcolici

fuori pasto minorenni sono equiparabili a quelle dei loro coetanei e l'incremento maggiore rispetto al 1999 si registra tra

le consumatrici 25-44enni (+45,2%).