Alcol e stadio: storie di violenza
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Gli amici adesso dicono: «Dovrebbe accendere un cero alla Madonna del tifoso». Perché visto quello che è successo lunedì sera allo stadio Olimpico - curva Maratona, qualche minuto alla fine del primo tempo della partita contro il Lecce - a «Paolino» poteva andare solo peggio, indipendentemente dalla coda avuta dall´incidente e dai soccorsi: l´intromissione di una scalmanata tifosa-vigilessa in carico al comando di Moncalieri, sugli spalti con un manganello telescopico e con troppo alcol in corpo, denunciata dalla polizia. Paolo Sarno, uno dei leader storici degli ultras granata, direttore di cori e coreografie, è caduto dal secondo al primo anello della curva. Un volo «accidentale», concordano gli amici e la Digos. Il trentacinquenne «si è alzato di colpo, perché come al solito doveva mettersi di spalle al campo e dirigere i cori. Si deve essere sbilanciato ed è cascato di sotto». Meno di tre metri di dislivello. Roba di un secondo. È atterrato di sedere, cosa che ha attutito e limitato le conseguenze del contatto duro. Poi una botta, leggera e di rimbalzo, alla testa. Niente di irrimediabile, si è capito subito.
«Non voglio andare all´ospedale, non ho niente», ha ripetuto Paolino, rassicurando i compagni di tifoseria. Ma da qui in avanti è cominciata la parte più movimentata e bizzarra della serata allo stadio, dopo «la rimonta del Lecce in extremis e il vergognoso due a due» avvelenata anche dall´ennesima contestazione ai giocatori granata. Una donna di una certa età, quella che poi si è rivelata essere un vigilessa di 47 anni, si è avvicinata al leader ultrà piovuto dall´alto nel primo anello. «È una che fa volontariato alla Croce Rossa - versione minimalista - e ha semplicemente cercato di portare aiuto». «Era ubriaca - lettura meno soft, finita nei verbali - e ha combinato solo guai». C´è stata concitazione. Gente che urlava. Lamentele per la lentezza dell´arrivo dei soccorsi ufficiali. Gran confusione. L´accorrere dal personale della digos e di altri tifosi. Poi la soccorritrice ha mostrato un tesserino e ha gridato, per farsi largo «Polizia, polizia». Gli agenti in servizio effettivo, non senza fatica, l´hanno portata via. La vigilessa-tifosa-samaritana, scomposta e agitata, è stata accompagnata nell´ufficio all´interno dello stadio, identificata, trasferita in questura per le pratiche di rito. Si chiama Elena D.M., ha quasi vent´anni di carriera sulla spalle, lavora a Moncalieri. L´hanno denunciata per resistenza a pubblico ufficiale e per porto d´arma, il manganello telescopico, in gergo «il portoghese». Paolo Sarno, nonostante non ne volesse sapere di andare in ospedale, è stato caricato su una ambulanza e portato al Cto. Tenuto una notte in osservazione, per un leggero trauma cranico, ieri mattina è stato dimesso.