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Alcolici, la soglia che protegge il cuore

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Bere alcolici fa bene o male al cuore? Il buon senso suggerisce che dipende dal cuore in questione e dalle quantità delle bevande assunte. Ma ci sono anche i dati clinici a supporto. Nel caso della fibrillazione atriale (Fa), la più comune forma di aritmia cardiaca, per esempio è noto da alcuni anni che un consumo eccessivo, dell'ordine di 28-35 bicchieri a settimana, aumenta notevolmente il rischio di sviluppare la patologia nei soggetti con pressione arteriosa elevata, vanificando in parte anche gli effetti delle terapie antipertensive assunte. Nuovi dati presentati in questi giorni al Congresso europeo di cardiologia di Barcellona, da Inger Ariansen del Dipartimento di Cardiologia dell'Ospedale universitario di Oslo (Norvegia) fissano, invece, una più ragionevole e utile soglia di sicurezza, al di sotto della quale anche gli ipertesi possono avvantaggiarsi dei benefici cardioprotettivi, e del piacere, offerti da vino e bevande analoghe, senza timori. Dieci bicchieri a settimana. Più o meno gli stessi consigliati a qualunque adulto sano. La valutazione, condotta anche in questo caso dai ricercatori del Life study group, ha evidenziato che dei 353 pazienti ipertesi esaminati la Fa insorgeva nel 5,7% dei soggetti che bevevano oltre 10 bicchieri, ma soltanto nel 3,9% di chi restava al di sotto di questo livello di consumo settimanale. (R.F.)