Alcolismo, dramma con origini antiche
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Cresce l'allarme sociale per il consumo eccessivo da parte dei giovani
LA NAZIONE.it
L'uso di alcol ha origini antiche e per molto tempo non è stato considerato un pericolo, né per la società né per l'individuo. A tavola era presente il vino e anche i bambini potevano averne. Nel medio evo veniva usato, anche nelle famiglie contadine, al posto o insieme all'acqua per renderla più potabile. Oggi, secondo dove si vive, si fa uso, nelle zone fredde, di liquori molto forti, e quasi ovunque si beve durante feste e cerimonie. Anche secondo i medici un po' di vino fa beve alla circolazione e abbassa i rischi d'infarto. Ultimamente però si è cominciato a parlare di "allarme sociale" e di "baby boom". Secondo dati recenti in Italia sono 800mila i bevitori sotto i 15 anni, di cui il 67% di 13enni beve il sabato e di questi il 20% si ubriaca, spesso senza rendersene conto, perché la percezione dell'alcol, mischiato a succhi di frutta, si attenua. Così si bevo no cocktail e breezer, considerandoli come succhi e sottovalutandone l'alcol. Mai danni alla nostra età sono gravi: si rischia il coma etilico perché il fegato non è del tutto sviluppato; e i disturbi della personalità: ansia, rallentamento cerebrale, apatia, anche isolamento perché chi beve diventa fastidioso per chi gli sta vicino. Un altro effetto sono le "stragi del sabato sera": il 50% delle cause di morte fra i 18enni sono incidenti stradali e l'età media del 75% delle vittime di incidenti dovuti ad alcol è 27 anni.
MA PERCHE' i ragazzi bevono? Spesso per sentirsi o dimostrarsi grandi, per non venire esclusi. Viviamo in una società che ti spinge ad essere "come gli altri", a raggiungere ad ogni costo un modello di perfezione uguale per tutti, e non ci rendiamo conto di essere sempre più deboli e insicuri. A volte invece bevono per dimenticare gli insuccessi o i problemi, anche familiari.
DOPO I RECENTI episodi di coma etilico avvenuti fuori dai locali del centro, sono state sospese otto licenze ed è entrata in vigore una nuova normativa che dopo le 22 vieta di vendere alcolici. Sotto i 16 anni non si può più consumarne neanche in strada, pena multe fino a 450 euro ai genitori e sanzioni a chi vende. Ma non basterà: uno furbo può procurarsi alcol prima delle 22, e i commercianti non rinunceranno facilmente ai loro guadagni. Senza contare che proprio le cose proibite suscitano interesse e tentazioni. Noi pensiamo che occorra fare incontri con ragazzi e genitori, informarli sui rischi che corrono, soprattutto motivarli a non bere, a rispettare le regole e a volersi bene. Perché chi si vuol bene non si distrugge così. E perché noi vogliamo un bel futuro, non pieno di giovani ubriachi.