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Alcolismo: sintomi, cause e prevenzione

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CURARE L'ALCOLISMO: SINTOMI, CAUSE, PREVENZIONE

L’assunzione smodata di alcol può avere gravi conseguenze. Bere molto può causare gastriti e condurre alla pancreatite. Se l’abuso si prolunga nel tempo, può causare malattie del cuore, cirrosi epatica e cancro del tratto superiore del tubo digerente. L’alcolismo cronico è la seconda causa in assoluto di danni cerebrali e danneggia l’attività sessuale.

SINTOMI I seguenti sintomi sono associati all’abuso di alcol. Temporanee amnesie (perdita di memoria). Ricorrenti liti e scontri fisici con famigliari e amici. Continuo ricorso all’alcol per rilassarsi, “stare allegri”, dormire, fare fronte ai problemi e “sentirsi normali”. Mal di testa, ansia, insonnia, nausea e altri sintomi spiacevoli quando si smette di bere. Pelle arrossata e capillari rotti sul volto; voce roca; tremito alle mani; diarrea cronica; tendenza a bere anche da soli, al mattino o di nascosto. Questi sintomi si accompagnano specificamente all’alcolismo cronico.

RIVOLGETEVI AL MEDICO Se presentate uno dei sintomi descritti sopra e siete incapaci di smettere di bere da soli: avete bisogno di un intervento specifico per l’alcolismo. Siete altresì soggetti a malattie come, per esempio, la cirrosi, l’epatite alcolica e le cardiopatie. Bevete regolarmente e soffrite di depressione cronica o intermittente. Siete esposti al suicidio. Avete cercato di smettere di bere e siete andati incontro a sintomi da astinenza come mal di testa, ansia, insonnia, nausea o delirium tremens. Avete bisogno di cure specifiche da parte di un medico o essere seguiti da un centro specializzato.

ALCOLISMO Da sempre l’uomo ha ricavato bevande alcoliche attraverso la fermentazione. Consumato in quantità moderate, l’alcol ha un effetto rilassante e, in qualche caso, anche effetti positivi per la salute. Se consumato in quantità eccessive, l’alcol è invece tossico per l’organismo e viene considerato alla stregua di una droga. Migliaia di italiani muoiono in conseguenza dell’abuso di alcol, che è anche una concausa rilevante in circa la metà degli incidenti stradali, degli omicidi e dei suicidi che si verificano nel paese. Il consumo di alcolici ha anche un ruolo importante in molti problemi sociali e individuali, dall’assenteismo ai crimini contro la proprietà, alla violenza contro i famigliari. Gli effetti fisici immediati dell’alcol variano dai cambiamenti di umore più o meno netti alla perdita totale di coordinazione e all’alterazione della visione, dell’equilibrio e del linguaggio, ciascuno dei quali può essere un sintomo dell’avvelenamento, temporaneo e reversibile, detto intossicazione alcolica acuta o ebbrezza. Questi effetti di solito regrediscono nel giro di qualche ora dopo che la persona ha smesso di assumere alcol. La gran parte delle legislazioni considera che ci sia intossicazione quando si ha una quantità di alcol nel sangue pari allo 0,08 per cento. Un tasso alcolico superiore può intralciare le funzioni cerebrali e causare la perdita di conoscenza; quantità molto elevate possono anche essere fatali. L’alcolismo cronico è una malattia progressiva, potenzialmente mortale, caratterizzata dal continuo bisogno di alcol cui si accompagnano tolleranza e dipendenza sempre maggiori, con la conseguenza che non si è più in grado di controllare il consumo. La dipendenza fisica dall’alcol può essere più o meno evidente agli altri: mentre alcuni alcolizzati si ubriacano in modo plateale, altri possono continuare a mantenere un certo autocontrollo e dare l’impressione di assolvere i compiti quotidiani in modo quasi normale. Comunque, l’alcolismo può causare un buon numero di disturbi organici, come la dilatazione dei vasi sanguigni della cute (capillari), ipoglicemia, malattie dei reni, del sistema nervoso centrale e del cuore, gastrite cronica e pancreatite.
ALCOLISMO (Continua) L’alcolismo può anche provocare l’impotenza, determinare lesioni del feto nelle gravide e aumentare il rischio di cancro della laringe, esofago, stomaco, pancreas e in genere del tubo digerente. Inoltre poichè è raro che gli alco lizzati si alimentino correttamente, è facile che vadano incontro a denutrizione. I forti bevitori hanno una funzionalità epatica ridotta e circa uno su cinque sviluppa la cirrosi. Il continuo desiderio di alcol del malato rende molto problematica l’astinenza, che è uno dei principali obiettivi della terapia. La situazione è anche complicata dall’atteggiamento dell’alcolizzato, che tende sistematicamente ad attribuire i suoi problemi a cause diverse dal bere, creando così una serie di barriere psicologiche che ostacolano la guarigione. In passato, l’alcolismo è stato ritenuto un disturbo delle personalità deboli e prive di volontà, ma oggi molti esperti ritengono che l’alcolismo possa colpire chiunque. Praticamente non c’è cultura che non abbia messo in guardia dall’abuso di alcol e alcune lo hanno anche messo fuorilegge, raramente ottenendo un successo duraturo. Nei paesi industrializzati, mentre le leggi e i programmi educativi mirano a contenere l’abuso di alcol, le pressioni sociali e commerciali continuano a esporre le persone al rischio. L’alcolismo è particolarmente insidioso tra i giovani e gli anziani, anche perché in questi soggetti i sintomi sono evidenti soltanto quando si è già creata una dipendenza.
CAUSE La causa dell’alcolismo è un insieme di fattori genetici, psicologici, fisici, ambientali e sociali che varia da un individuo all’altro. Per alcuni i fattori genetici sono fondamentali: il rischio di diventare alcolizzato è 45 volte più elevato se uno dei genitori lo era. A volte, però, figli di alcolizzati possono anche essere astemi, annullando i fattori ereditari.
TRATTAMENTO L’obiettivo del trattamento è raggiungere l’astinenza. Negli alcolizzati che godono per altri versi di buona salute e supporto sociale, e sono motivati, ci sono buone probabilità di guarigione: il 50 o 60 per cento dei soggetti è ancora astemio al termine di un anno di trattamento, e la maggioranza di costoro lo rimane per sempre. I malati con scarso supporto sociale, poco motivati o affetti da disturbi psichiatrici tendono invece a ricominciare a bere a pochi anni dal termine del trattamento. In questi soggetti il successo è valutato in termini di allungamento dei periodi di astinenza, di riduzione del consumo di alcol, di migliore salute complessiva e miglioramento del comportamento sociale.
MEDICINA CONVENZIONALE Il trattamento può cominciare soltanto quando l’alcolizzato riconosce l’esistenza del problema e smette di bere. Lui o lei devono capire che l’alcolismo è curabile e devono essere motivati al cambiamento. Il trattamento si divide in due fasi: la disintossicazione, cioè l’interruzione dell’assunzione di alcol, e l’astinenza. Siccome la disintossicazione non elimina il desiderio dell’alcol, spesso è difficile mantenere l’astinenza. In una persona ai primi stadi dell’alcolismo, smettere di bere può comportare ansia e disturbi del sonno. La disintossicazione di chi ha una dipendenza da lunga data può causare tremito incontrollabile, spasmi e crampi, panico e una sindrome allucinatoria chiamata delirium tremens. Se non viene trattato adeguatamente il delirium tremens può essere fatale nel 10% dei casi, di conseguenza la disintossicazione di chi è alcolizzato agli ultimi stadi va tentata soltanto in strutture di ricovero. Il trattamento può avvalersi di diversi farmaci. Il disulfiram o antabuse è una sostanza che interferisce con il metabolismo dell’alcol in modo che l’assunzione anche di piccole quantità provoca nausea, vomito, confusione e difficoltà respiratorie. Il naltrexone, invece, riduce il desiderio di alcol, ma il suo impiego viene raccomandato soltanto nell’ambito di programmi terapeutici che aiutino psicologicamente il paziente. Le Benzodiazepine sono farmaci ansiolitici usati per combattere i sintomi dell’astinenza, quali ansia e turbe del sonno, e per prevenire convulsioni e delirio; poiché possono generare dipendenza, vanno usati con cautela. Gli antidepressivi triciclici possono essere usati per controllare ansia e depressione, ma siccome questi sintomi possono sparire con l’astinenza, queste sostanze non vengono di norma impiegate se non dopo la disintossicazione. Siccome un alcolizzato rimane comunque esposto al rischio della dipendenza, la chiave del recupero è l’astinenza assoluta. Il recupero di un alcolizzato richiede quasi sempre un’azione ampia che può includere programmi di educazione, psicoterapia di gruppo, il coinvolgimento della famiglia e la partecipazione a gruppi di autoaiuto.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)