Alghero, giro di vite anti-alcol: divieto totale per gli adolescenti
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Il sindaco Tedde vieta la vendita di alcolici ai ragazzi sotto i sedici anni. Restrizioni ampliate anche per i non maggiorenni: i baristi potranno servirli sino alle 22
Il sindaco Marco Tedde ha firmato una ordinanza con cui si vieta la somministrazione di birra e vino ai minori di sedici anni, su tutto il territorio comunale.
Gli esercizi commerciali non potranno vendere bevande alcoliche in nessun caso, mentre chi non ha ancora compiuto i diciotto anni potrà riempire il bicchiere, ma solo fino alle ventidue. «L'ordinanza - spiega Tedde - mira essenzialmente alla tutela della tranquillità dei cittadini. Ma è soprattutto finalizzata a uno scopo: quello cioè di preservare l'incolumità di quei ragazzi che, spesso, in particolare d'estate in una località turistica come Alghero, fanno uso di bevande alcoliche senza rendersi conto dei rischi in cui incorrono».
Ne sanno qualcosa i residenti del centro storico, alle prese con gli atti di vandalismo e i danneggiamenti messi a segno dalle baby gang in vena di alzare il gomito. «È accertato infatti che in estate c'è un incremento di assunzione delle bevande alcoliche da parte dei minorenni - continua il primo cittadino - fenomeno che può dare vita a pericoli per la salute ma anche a comportamenti sintomatici del disagio giovanile».
Il provvedimento, della validità di sei mesi, potrebbe entrare in vigore già dalla prossima settimana. Si attende solo il nullaosta della Prefettura di Sassari.
Pene severe per chi non rispetterà le nuove regole. Intanto la chiusura dei locali per sette giorni e poi una sanzione pecuniaria da 250 a 1500 euro.
Per i gestori dei locali vendere anche un cocktail leggermente alcolico, quindi, potrebbe diventare rischioso. Sull'ordinanza, valida fino a tutto il 2009, vigileranno le forze dell'ordine. Lo stop alla vendita di alcolici per i ragazzini arriva dopo pochi dalla firma del provvedimento che vieta ai locali pubblici di somministrare bevande da asporto in contenitori di vetro dalle 24 in poi.
Marco Tedde a inizio estate aveva messo al bando la birra al bacio, per intenderci, a meno che non venisse consuma all'interno dei bar, sempre «per motivi di pubblica sicurezza, igiene e salvaguardia della salute collettiva».
Perché le vie del centro storico, soprattutto durante il fine settimana, sono invase da bottiglie, cocci e resti di bicchieri, un tappeto di rifiuti pericolosi, che limita la circolazione delle auto e perfino quella dei pedoni. Adesso i minorenni dovranno accontentarsi dei succhi di frutta, serviti nella plastica dopo la mezzanotte. La decisione assunta dal primo cittadino è stata accolta con favore dalla categoria dei gestori dei locali pubblici. «È una misura ragionevole - spiega il titolare di una birreria in piazza San Michele - siamo noi i primi a non dare da bere ai minorenni, soprattutto quando pretendono superalcolici dalle prime ore del pomeriggio». Il problema è che poi l'ostacolo viene aggirato facendo le scorte al supermercato. «Girano con le birre nello zainetto - avvertono i baristi - con pochi soldi in tasca, i ragazzi non hanno la possibilità di sedersi al tavolino di un pub». Soddisfatto pure il presidente interprovinciale della Federazione italiana pubblici esercizi, Enrico Daga: « intendevamo sollecitare il sindaco in questo senso, ma lui ci ha preceduto. L'ordinanza va benissimo, ma vogliamo anche un tavolo di confronto sul ruolo della categoria».
CATERINA FIORI