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Anoressia e bulimia, se ne parla con troppa leggerezza

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Anoressia e bulimia, se ne parla con troppa leggerezza
 
L’anoressia e la bulimia come anche gli altri disturbi alimentari sono passati da essere considerate delle forme di pazzia a delle fissazioni a delle malattie inomminabili al giorno d’oggi in cui se ne parla spesso ma in modo poco competente e “leggero”. Da quando ho deciso di dedicare uno spazio del mio blog a questi problemi che mi hanno toccato in prima persona ho ricevuto messaggi e contatti da ogni genere da persone, malate, ex malate o vicine a qualcuno di malato. Io credo che solo chi ci è davvero passato possa capire davvero il dolore, l’ossessione e anche le paure di questi problemi. Mi capita troppo spesso di leggere cose errate e superficiali su questo argomento, frasi fatte e luoghi comuni che lasciano il tempo che trovano.

La prima cosa che vorrei chiarire è che l’anoressia come la bulimia sono i sintomi di un malessere profondo, la vera guarigione infatti non è solo legata al mangiare e ai chili ma all’aver risolto le magagne interiori che non permettono all’individuo di vivere serenamente e che, se non superate, possono portare in seguito a ricadute o a problemi diversi ma in fondo simili.

La moda e quel che porta con sè non sono la causa dell’anoressia e della bulimia. Una persona sana che si trova davanti a modelle super magre non diventerà anoressica come non tutte le ballerine o le modelle sono anoressiche (perchè lo sapete vero che anoressica non è sinonimo di magra??!). Per sviluppare la malattia è necessario avere dentro di sè delle fragilità e delle problematiche che, spesso, ci si porta dietro dall’infanzia e che trovano sfogo nei disturbi alimentari ma potrebbero invece trovar sfogo in altri sintomi in seguito.

Una cosa che mi fa un sacco arrabbiare è poi leggere chi considera questi problemi una fissazione e pensa che basti la forza di volontà per uscirne, in davvero pochi casi questo è vero. Più spesso per guarire ci vuole un lungo percorso fatto di terapia e lavoro su se stessi. I dca sono la prima causa di morte tra le malattie psichiatriche non vanno quindi sottovalutati mai.

PS La donna nella foto è Isabelle Caro, modello volto della campagna No Anorexia, morta di anoressia nervosa a soli 28 anni

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)