Arizona: armi e alcol
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L'Arizona si arma fino ai denti: da ieri è infatti possibile entrare armati «nei locali in cui è consentita la vendita di alcolici». La legge, appoggiata dalla potente National rifle association, era stata approvata a luglio: permette ai cittadini che hanno armi di portarle con sé liberamente all'interno dei 5.800 bar e ristoranti dello stato americano del Grand Canyon.
La legge, che ha una «gemella» entrata in vigore all'inizio dell'estate in Tennessee, prevede, però, che gli avventori armati non debbano ordinare alcolici, e che i gestori dei locali contrari possano appendere un cartello di divieto. In questi due casi, se beccato con l'arma in tasca, il cliente rischia 30 giorni di carcere e 500 dollari di multa.
I proprietari di 1300 bar e ristoranti che temevano per la propria incolumità si sono già procurati l'insegna che specifica: i «clienti cowboy» non sono graditi. Il nuovo provvedimento desta infatti la preoccupazione di molti gestori e dipendenti dei locali: cosa succederà con le armi in circolazione in un'atmosfera euforica in cui le persone a causa dell'alcol hanno una minore capacità di giudizio? In teoria a chi si presenterà con la rivoltella alla cintura non sarà consentito fare uso di bevande alcoliche, ma non è da escludere che qualcuno possa trasgredire alla regola.
Come nel vecchio West, dove si bevono alcolici capitano spesso risse, per questo in circa la metà degli stati americani la legge vieta di introdursi armati in un locale.
Con l'Arizona gli Stati che consentono di entrare armati all'interno di attività commerciali che servono alcolici salgono a 41. Materiale di più per Michael Moore, il regista che proprio nella pellicola «Bowling for Columbine» aveva messo in luce i rischi e le contraddizioni di un'America armata fino ai denti.