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Associazione tra doping del corpo e del cervello, studio tedesco su atleti di triathlon

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Associazione tra doping del corpo e del cervello, studio tedesco su atleti di triathlon
 

Fonte: Plos One
 

Titolo originale e autori: Dietz P, Ulrich R, Dalaker R, Striegel H, Franke AG, Lieb K, Simon P. Associations between Physical and Cognitive Doping - A Cross-Sectional Study in 2.997 Triathletes. PLoS One. 2013 Nov 13;8(11):e78702- 


Le persone che usano sostanze per migliorare le prestazioni fisiche, potrebbero assumere anche droghe per aumentare le prestazioni cognitive, secondo quanto emerso da uno studio tedesco pubblicato sulla rivista Plos One, che per primo ha esaminato contemporaneamente queste due categorie di doping, fisico e cognitivo.
Tra le sostanze dopanti utilizzate per migliorare le prestazioni fisiche, si trovano ad esempio gli steroidi anabolizzanti, l’EPO o ormoni della crescita, mentre esempi di sostanze illegali e farmaci assunti per migliorare le prestazioni cognitive, sono le amfetamine, il modafinil o il metilfenidato.
Allo studio hanno preso parte quasi 3.000 atleti di triathlon non professionisti, in occasione di tre eventi sportivi in Germania nel corso della stagione 2011. Lo studio prevedeva la compilazione di un questionario in forma anonima. Dai dati è emerso che la prevalenza di doping fisico e cognitivo nei 12 mesi precedenti la gara era rispettivamente del 13% e del 15,1%. La percentuale stimata di uomini che si erano dopati (13,7%) è risultata superiore a quella delle donne (8%). Lo studio ha anche indagato se ci fosse una correlazione tra l'uso di sostanze legali e liberamente disponibili per migliorare le prestazioni psicofisiche (vitamine, caffeina, ecc.) e l'uso di sostanze illegali ed è emerso che gli atleti che fanno uso di sostanze legali per migliorare le loro prestazioni tendono ad usare anche sostanze illegali. Infine, i ricercatori hanno trovato una correlazione fra doping fisico e doping cognitivo.
In conclusione, l’uso di sostanze per migliorare le prestazioni fisiche e cognitive è risultato associato, nel gruppo di atleti studiati, sia all’uso di sostanze illegali che legali, suggerendo secondo gli autori, che l’assunzione delle sostanze avverrebbe non tanto per raggiungere un obiettivo specifico, piuttosto per una certa propensione verso il consumo di sostanze che aumentano le prestazioni. Tali risultati possono fornire informazioni utili alla definizione di programmi mirati di prevenzione contro l’uso di questa tipologia di sostanze.
 


http://www.dronet.org/comunicazioni/res_news.php?id=3009


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)