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Cocaina, droga da infarto: rischio cardiovascolare alto per chi usa la polvere bianca

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Cocaina: droga da infarto

Chi usa regolarmente la cocaina ha: arterie più rigide, pressione più alta e parete muscolo cardiaco più spessa


Le droghe fanno male. Lo si sa. Lo si dice da anni. Eppure nemmeno i morti segnati dall'uso di sostanze stupefacenti sembrano intimorire chi continua a farne uso, né chi inizia ad usarle. E un altro allarme arriva da Los Angeles dove uno studio ha puntato l'indice sulla poleverina bianca ormai must di serate da "sballo" e feste "in".

La cocaina sarebbe la droga "da infarto" per antonomasia. Secondo le statistiche sarebbe cresciuto, tra i giovani, il consumo della cocaina. Non ci vuole molto a capire, dunque, che mina la salute anche dei cuori più giovani.

E la conferma è arrivata da uno studio presentato al convegno dell'American Heart Association 2012 in corso a Los Angeles, da ricercatori del Royal North Shore Hospital di Sidney (Australia).

Gli esperti assicurano di aver rilevato, in persone che fanno uso regolare di cocaina come "svago", arterie più rigide, pressione sanguigna più alta e parete del muscolo cardiaco più spessa rispetto ai non utilizzatori: tutti fattori che aumento il rischio di un attacco cardiaco.

La verifica è avvenuta attraverso risonanza magnetica, per misurare gli effetti della cocaina in 20 adulti sani, consumatori cronici della polvere bianca, di cui avevano fatto almeno una "sniffata" al mese nell'ultimo anno.

Rispetto a 20 individui sani non drogati, i consumatori di cocaina avevano dal 30% al 35% di aumento dell'irrigidimento dell'aorta; 8 mm Hg in più di pressione sistolica e uno spessore del 18% maggiore della parete del ventricolo sinistro del cuore.

«È così triste - commenta Gemma Figtree, ricercatore principale dello studio - ma stiamo assistendo a casi di infarto fra persone giovani e in forma, tutti legati al consumo di cocaina. Pur essendo professionisti istruiti, non hanno alcuna conoscenza delle conseguenze per la salute dell'uso regolare di questa sostanza».

Già è così triste. Soprattutto quando ci si rende conto troppo tardi che le cose accadono anche a noi o a chi ci sta vicino, purtroppo.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)