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Consumo di birra e rischio di problemi alla prostata

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La birra fa male: gli organi più a rischio
Prostata, cuore e fegato a rischio: i pericoli dietro l'angolo per chi beve birra e il finto "mito" degli effetti benefici. I lieviti possono anche rivelarsi micidiali


La birra fa male alla prostata? Il consumo regolare di alcol provoca sicuramente problemi alla prostata: ma non solo. C'è di più. Può causare, infatti, scompensi anche al cuore, al fegato e in qualche caso anche al pancreas.


Perché l'alcol causa problemi? L'alcol viene metabolizzato alla stessa maniera dello zucchero bianco raffinato dal nostro organismo. La differenza principale è che l'alcol richiede molte più sostanze nutrienti per essere metabolizzato.Per una persona perfettamente sana (rarissime al giorno d'oggi) l'alcol assunto in moderazione non è un problema, e addirittura c'è chi sostiene che potrebbe portare un piccolo contributo benefico, ma si sa che dovrebbe essere cosa saggia astenersi nella maniera più assoluta dal bere alcolici. Porterebbe solo benefici nel lungo ma anche nel breve periodo. Quando si tratta della birra bisogna stare molto attenti.


Perché la birra è peggio? La birra può provocare problemi ancora più gravi alla prostata a causa del livello di lieviti presenti. L'altro ingrediente è il luppolo che può irritare la prostata.


Anche se c'è un componente chimico nel luppolo che è risultato essere anti cancro (xanthohumol) si dovrebbe bere almeno 17 pinte di birra al giorno per assumerne un quantitativo sufficiente. Ovviamente il gioco non vale la candela e non può essere di certo considerata una scusa per iniziare a bere così tanta birra.


Tutti gli alcolici sono prodotti dalla fermentazione di lieviti. Il vino ha un tasso alcolico sufficiente ad uccidere i lieviti (12 gradi), ma la birra no. I superalcolici sono distillati ad alta temperatura il che uccide i lieviti presenti.


Nella birra raramente il tasso alcolico arriva oltre i 6 gradi e a meno che non sia stata pastorizzata (processo che comunque ucciderebbe anche tutti i componenti attivi positivi del luppolo) i lieviti presenti sarebbero ad alta concentrazione.


Bevendo questi lieviti essi entrano direttamente nel flusso sanguigno e possono proliferare e riprodursi in maniera impressionante, arrivando velocemente alla prostata e provocando i vari disturbi e dolori che spesso provoca.


Se si è certi di avere un tasso di lieviti molto alto nel nostro organismo è consigliato fare dei cicli di argento colloidale di 2 settimane per ucciderli completamente ed evitare che si riproducano.


Se si soffre di prostatite acuta o cronica questi lieviti possono essere davvero micidiali. Anche una sola birra può causare problemi a chi ha questo tipo di infezione. La prostatite infatti è un po' diversa da un'ipertrofia prostaticabenigna.


La prostatite, una volta combattuta, non porterà più problemi di ingrossamento alla prostata, mentre l'ipertrofia è più difficile da far regredire.


Il problema nascosto. Questi lieviti possono arrivare addirittura negli acini ghiandolari della prostata (che sono dei piccoli sacchetti). Se rimangono chiusi negli acini questi lieviti non versandosi più nel flusso sanguigno, non compariranno mai nei classici test urologici.


Quindi l'andrologo che farà le analisi non vedendo infezioni o lieviti presenti penserà che è tutto a posto e questo può davvero essere sconcertante visto che probabilmente i dolori persistono e in modo anche molto intenso.


Questo significa che se hai una prostatite abatterica (cioè dai test non risulta un'infezione di lieviti in corso) è molto probabile che siano presenti negli acini ghiandolari della prostata ma dagli esami non risultino.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)