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Dipendenza da alcol: una revisione tedesca propone nuovi farmaci per il trattamento

Dipendenza da alcol: una revisione tedesca propone nuovi farmaci per il trattamento

L'alcolismo è un disturbo molto diffuso, con un alto livello di mortalità e frequenti risultati negativi nelle cure. Ad oggi,

infatti, pochi medicinali sono riusciti a ridurre la percentuale di ricadute dei pazienti alcol dipendenti che supera ancora

il 50%, anche dopo decenni di astinenza.
Diversi approcci psicosociali e psicoterapeutici sono stati utilizzati per trattare l'alcolismo, incluse terapie

cognitivo-comportamentali, motivazionali, terapie dei 12 passi e familiari, ma ricadere nell'alcolismo continua ad essere

molto più frequente dell'astinenza.
Utilizzando il database Medline, un team di ricercatori dell'università di Monaco ha realizzato una ricerca di letteratura

sui farmaci sperimentati nel trattamento della dipendenza da alcol in studi clinici e in studi pilota. Tra questi, alcuni

farmaci emergenti quali il topiramato, i nuovi inibitori dell'acetaldeide deidrogenasi (ALDH), il baclofene, terapie

combinate di gababentin e flumazenil e sostanze che agiscono sul fattore di rilascio della corticotropina e del neuropeptide

Y.
Sebbene ci siano numerosi studi e scoperte sui differenti trasmettitori e recettori coinvolti nella mediazione degli effetti

psicotropi degli alcolici, gli autori dello studio sottolineano come non esista un'unica teoria neurobiologica che spieghi il

meccanismo di base della dipendenza dall'alcol, così come il desiderio, la tolleranza o la dipendenza psicologica da questa

sostanza. Per questo motivo, molti sono i composti testati come possibili farmaci per il trattamento dell'alcolismo ma pochi

sono quelli risultati interessanti per l'uso clinico. L'acamprosate, l'antagonista degli oppioidi naltrexone e il disulfiram

(inibitore ALDH) sono trattamenti utilizzati nella dipendenza da alcol con una modesta efficacia mentre alcuni nuovi

antagonisti degli oppioidi e nuove molecole che agiscono sul sistema GABAergico sono tra i nuovi potenziali trattamenti che

si sono rivelati promettenti per un uso clinico tra quelli in sperimentazione