Esercenti: "Metteremmo l'etilometro, ma chi lo paga?"
Esercenti: "Metteremmo l’etilometro, ma chi lo paga?"
Chi vende gli alcolici non vuole affrontare i costi economici dell'installazione delle macchinette
La macchinetta che misura il tasso alcolico preoccupa i proprietari di bar, di locali notturni e da somministrazione. Il
«precursore alcolemico», così si chiama l'apparecchio che dovrà essere presente, secondo il nuovo codice della strada, nei
locali per misurare quanto alcol hanno bevuto i clienti, dovrebbe debuttare in maniera obbligatoria il13 novembre.
La macchinetta dovrà essere presente in tutti i locali, ma la clientela non sarà obbligata ad usarla, ovvero la verifica del
tasso alcolico sarà facoltativa a discrezione del cliente. Ma le associazioni di categoria sollevano qualche perplessità,
perché se da una parte sono favorevoli a riservare una parte del proprio locale ad un'area dove fare questo controllo, ma non
vogliono che i costi economici ricadano completamente su di loro.
«L'obbligo di installazione della macchinetta ricade sui locali che sono aperti dopo le 24 - ha precisato Nazzareno Sacchi,
presidente della Federazione italiana pubblici esercizi - ovviamente questi locali avranno un costo d'esercizio in più
rispetto agli altri, e in un momento come questo di crisi economica risulta particolarmente pesante».
Le attrezzature hanno un costo che supera almeno i quattrocento euro se vengono acquistate, e circa 200 euro l'anno se
vengono prese in noleggio. Poi c'è anche la soluzione del comodato d'uso, ma per utilizzarle il cliente dovrà versare un euro
per misurare il proprio tasso alcolico. Anche se quest'ultimi strumenti non funzionano bene e non sono conformi alle
richieste del codice della strada.
Sono parecchie migliaia i locali che a Roma si dovranno adeguare, in totale quelli per somministrazione sono più di
settemila, ma quelli colpiti (per lo più nel centro storico e nelle zone a vocazione turistica o notturna) dall'obbligo
saranno poco più di un migliaio.
«È una norma che potrebbe essere migliorata - ha precisato Liborio Pepi, presidente di Confesercenti Roma - perché colpisce
anche bar che magari chiudono mezz'ora dopo mezzanotte o all'una. Noi vogliamo chiedere al più presto una proroga per queste
tipologie di esercizi, per poi arrivare alla sospensione completa di questa norma. Che invece dovrebbe riguardare
esclusivamente le grandi discoteche, i locali che raccolgono centinaia di persone, i grandi eventi. Anche perché il costo di
quest'operazione ricade esclusivamente sui titolari di bar e locali».