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European Society of Cardiology: l'alcol ha un effetto protettivo per il cuore?

European Society of Cardiology: l'alcol ha un effetto protettivo per il cuore?

Bere alcolici in misura moderata riduce il rischio di scompenso cardiaco

Secondo uno studio della European Society of Cardiology chi assume dosi modeste di alcol ha una probabilità inferiore di sviluppare insufficienza cardiaca rispetto ad astemi ed ex bevitori

Bere alcolici, ma con moderazione, fa bene al cuore. Non è una novità assoluta: alcuni effetti benefici dell’assunzione di modeste quantità di alcol (in soggetti non affetti da patologie dove gli alcolici possono causare seri problemi) sono già noti da tempo e ampiamente documentati in numerose ricerche scientifiche.

Un nuovo studio, tra i più estesi e duraturi mai effettuati e pubblicato oggi sull’European Heart Journal, ha mostrato che c’è anche un’associazione tra il consumo moderato di alcol e la riduzione dell’insorgenza di insufficienza cardiaca: nelle persone tra i 45 e i 65 anni che sorseggiano meno di quattordici grammi di alcol (equivalente a mezzo bicchiere di vino o una lattina di birra) non più di sette volte a settimana, il rischio di sviluppare in futuro scompensi cardiaci è inferiore di un quinto rispetto agli individui astemi.

Ricercatori guidati da Scott Solomon, professore all’Harvard Medical School e professore al Brigham and Women's Hospital di Boston e da Alexandra Gonçalves, dottoressa presso la stessa struttura, hanno preso in esame i dati riguardanti quasi quindicimila soggetti reclutati negli Stati Uniti tra il 1987 e il 1989 e tenuti in osservazione per quasi 25 anni, fino al 2011.

I partecipanti sono stati divisi in sei categorie a seconda di quanto fosse il consumo di alcol dichiarato dagli stessi all’inizio dello studio e ad ogni successiva visita triennale (compresi astemi e chi aveva smesso). Durante il follow-up, circa duemilacinquecento individui si sono ammalati di scompenso cardiaco.

I risultati dello studio: l’alcol ha un effetto protettivo per il cuore?

Analizzando i dati di ciascuna delle sei categorie e tenendo conto nel computo di altri fattori di rischio per questa patologia (età, ipertensione, diabete, fumo, ipercolesterolemia e indice di massa corporeo) i ricercatori americani hanno rilevato che nel gruppo di chi beveva meno di sette volte alla settimana in quantità moderata, cioè non superiore ai 14g di alcol per drink, il tasso di insorgenza di scompenso cardiaco è risultato essere minore del venti per cento (sedici per le donne) rispetto al gruppo degli astemi.

Inoltre tra gli ex bevitori si è riscontrato un aumento del rischio pari al diciannove per cento negli uomini e del diciassette per le donne. “Forse perché i soggetti avevano smesso di bere all’inizio dello studio proprio perché molto probabilmente già colpiti da problemi cardiaci” osserva il professor Solomon.

Non si sono riscontrate differenze invece tra il gruppo che beveva fino a quattordici volte a settimana (sempre la modesta quantità presa come standard) e gli astemi. Mentre, per chi beveva più di ventun volte alla settimana, il rischio di mortalità per qualsiasi tipo di causa è aumentato del quarantasette per cento negli uomini e addirittura schizzato al novanta per cento tra le donne. “Gli effetti protettivi dell’alcol sono molto più marginali nelle donne” spiega Salomon “perché metabolizzano l’alcol in maniera differente”.


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.panorama.it/scienza/salute/bere-alcolici-in-misura-moderata-riduce-rischio-scompenso-cardiaco/


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)