Federvini: "In Italia c'e' la cultura del bere responsabile".
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Roma - "In Italia prevale una consolidata "cultura del bere" caratterizzata da un consumo di bevande alcoliche con prevalenti valori d'uso alimentare e conviviale. Una crescente criticità c'è in una ristretta fascia d'età, compresa fra i 16 e i 24 anni. Per questo sto pensando anche al fatto di trasformare i "buttafuori" in "operatori sociali", con momenti di formazione". Così il Ministro per la Gioventù Giorgia Meloni, oggi a Roma, per la presentazione della ricerca Ispo (Renato Mannheimer) per Federvini (organizzazione di Confindustria), dedicata ai giovani e alla cultura del bere, con la partecipazione di esponenti del Governo, della politica e del mondo delle imprese del vino.
Il Ministro, "solleticato" anche dal giornalista Bruno Vespa, ha quindi detto che "l'alcol non va considerato alla stregua delle droghe; occorre intensificare i controlli in tutte le strade d'Italia, dando sanzioni certe, e quindi cercando di distinguere il più possibile tra uso consapevole e non; sono personalmente contraria al tasso alcolemico 0, per tutti e quindi anche per i giovani: la giovane età non deve essere insomma un'aggravante per chi guida (il doppio tasso non va bene); questo fenomeno lo vinciamo con la formazione e la prevenzione ... e, perchè no, si potrebbe anche cambiare la figura dei buttafuori ...".
La Meloni ha, quindi, detto che su questo argomento sta lavorando: "nel Governo non abbiamo ancora votato; sto facendo sindacalismo nell'Esecutivo". Ma non è stato dello stesso avviso il presidente della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati Mario Valducci (Pdl) che, invece, ha detto di ritenere "giusto portare avanti il progetto di legge per il tasso alcolemico a 0 per i giovani fino a 21 anni, che vuol dire fare chiarezza e non vietare; l'obiettivo è separare il momento della guida da quello del bere. Così non ci sono fraintendimenti di sorta ...".
Il presidente di Federvini Lamberto Vallarino Gancia ha dichiarato che "l'Italia appare come il Paese in cui si è maggiormente affermato lo "Stile Mediterraneo", che ben si coniuga con il concetto di bere responsabile, in cui la qualità viene preferita alla quantità, i consumi avvengono prevalentemente a tavola e nel contesto familiare. E proprio la famiglia è allo stesso tempo la soluzione e il problema dell'abuso giovanile. Laddove continua ad essere il presidio di un costume moderato non esiste alcuna criticità fra i giovani di nessuna età; dove invece questo presidio è carente allora può esserci un rischio. Allora il nostro ruolo è quello di concentrare tutti gli sforzi per sostenere e informare correttamente le famiglie, per favorire il dialogo e allargare il più possibile l'azione comune fra Governo, Istituzioni e Federvini con iniziative di prevenzione che vedranno coinvolte le scuole e le aree di formazione come: autoscuole, centri di guida sicura e sportiva, centri ricreativi, discoteche, bar ...".