Firenze: serve un piano anti-abusi
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Subito dopo la lunga kermesse elettorale, il prefetto Andrea De Martino incontrerà il console Usa Mary Ellen Countryman. E con l'insediamento della giunta si potrà definire un nuovo 'piano' per combattere l'abuso di sostanze alcoliche da parte di studenti o giovani turisti americani. Perché è nuovo allarme rosso per il loro modo di 'divertirsi': una sfida a chi resiste di più senza vomitare.
Troppi e troppo gravi gli episodi associati dalle cronache a queste spacconate. Ultimi in ordine di tempo, l'accoltellamento mortale, il 6 maggio, di Riccardo Nistri, 62 anni, da parte di Jonathan Robert Hindebach, 24enne del Michigan. E, nella notte tra venerdì 12 e sabato 13 giugno, il presunto stupro di un'americana, trovata in terra in via delle Terme, ubriaca. Stupro denunciato e poi non confermato dalla ragazza dopo che la visita medica ha escluso tracce di violenza sessuale.
Ma scorrendo a ritroso le pagine di cronaca, innumerevoli sono gli altri brutti episodi. Quello tra il Prefetto e il console Usa non sarebbe certo il primo incontro della serie. Nora Dempsey, predecessore di Mary Ellen Countryman, ebbe modo più volte di confrontarsi con De Martino. Dempsey ricevette in eredità dal collega William McIlhenny quello che pare diventato un fenomeno pandemico, contagioso. A Firenze e in Toscana sono oltre 30 le università degli States che programmano i corsi di studio. E 5000 circa gli studenti che ogni anno vivono qui. Di questi, una larghissima parte nel capoluogo. Più quelli che la sera vengono a Firenze da altre città per 'divertirsi'.
Ciò premesso occorre un inciso: gli italiani che bevono sono 9 milioni, con ben 740 mila minorenni. I primi ‘approcci' con i superalcolici avvengono (in media) a 12 anni, contro i 14 e mezzo della media europea: un triste primato. Il 20% dei ragazzi tra 11 e 15 anni dichiara di aver già bevuto vino, whisky e altri alcolici, eppure la legge vieta la somministrazione ai minori di 16 anni. I dati raccolti da uno studio dell'Istituto superiore di Sanità sono stati resi noti a ottobre dalla Consulta nazionale sull'alcol. Per dire che il problema riguarda tantissimi giovani di ogni estrazione e provenienza.
Anche per questo, poi, scattano le ordinanze, tipo quella del prefetto De Martino, che anche per l'estate (15 giugno-15 settembre) vieta in centro la vendita per asporto di alcolici di ogni gradazione e di bevande in bottiglie di vetro dalle 22 alle 3. Inclusi ambulanti e distributori automatici. E a differenza della precedente ordinanza, sono compresi anche i locali dei viali. Detto questo: De Martino chiederà al console di impegnarsi in ogni maniera per evitare che la situazione, già grave, degeneri ulteriormente. E con lei dovranno impegnarsi a prevenire i dirigenti e gli insegnanti degli istituti americane.
Le misure sin qui adottate da alcune università (al 2° 'richiamo' lo studente torna a casa) non si sono rivelate incisive. Non più di tanto, almeno. Né sono bastate le multe (102 euro più segnalazione al consolato) comminate dai vigili agli ubriachi. Fece ‘epoca' all'inizio del 2007 l'episodio di decine di ragazzi riversi per strada davanti all'ex discoteca Universale. Dempsey s'incontrò con gli assessori Cioni e Lastri. Fu chiesto l'aiuto di tassisti e conducenti Ataf per monitorare situazioni pericolose, o degradanti; deciso un giro di vite contro i locali che violano le norme sulla somministrazione. E chiesti ai college interventi più incisivi. Alla notizia che le lezioni si tengono per lo più nel pomeriggio, Cioni (delega alla sicurezza urbana) sbottò: "Allora facciamo che si tengano di mattina, così forse i ragazzi non fanno così tardi".