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Genova: i giovani e le dipendenze, valori virtuali ed angosce reali

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I giovani e le dipendenze: valori virtuali ed angosce reali

Il panorama dei problemi collegati all'uso di sostanze psico-attive e di abuso di alcolici è un tema molto più ampio di quanto ci piace immaginare e di quanto siamo abituati a vivere quotidianamente. A tal proposito, giovedì 3 maggio, si è svolto un interessante convegno organizzato e sostenuto dal Progetto Giovani di Fondazione Carige dal titolo “ I giovani e le dipendenze: valori virtuali ed angosce reali ” presso l'auditorium E.Montale del Teatro Carlo Felice di Genova.
Come sottolineato da Roberto Bognetti, responsabile del Progetto Giovani, in un breve intervento ad inizio conferenza, “L'obbiettivo finale è quello di rafforzare una rete di soggetti in grado di trasmettere dei valori ed offrire ai ragazzi in difficoltà delle risposte concrete”.

L'incontro ha infatti visto la partecipazione di esperti, educatori e Forze dell'Ordine che, con le loro conoscenze, hanno illustrato i danni e le conseguenze dovute all'uso di alcolici e sostanze stupefacenti.
Uno tra gli interventi  più interessanti degli esperti è stato quello offerto dal Dott. Gianni Testino, Direttore del Reparto di Alcologia e Patologie Alcolcorrelate dell'Ospedale San Martino di Genova, il quale con una sostanziosa quantità di dati allarmanti,  ha reso noto quanto l'abuso di alcolici sia sempre più una piaga sociale dei nostri giorni.

Secondo i dati riportati dall'Istituto Superiore di Sanità, l'alcol è la causa di un quarto degli incidenti stradali dei giovani al di sotto dei 24 anni di età , non meno importante  e per il 17% e' il motivo  degli accessi negli Ospedali, tra i ragazzini al di sotto dei 14 anni.

Ma il dato più allarmante è un altro; la nostra regione infatti conta circa 1000 morti all'anno  a causa dell'alcol e si ritrova al terzo posto di una speciale classifica in negativo.

Il dott. Gianni Testino ha infatti voluto sottolineare più e più volte, anche con l'ausilio di dati ufficiali, quanto nella nostra società ci sia un' idea totalmente sbagliata nei confronti del consumo di alcolici.
“E' risaputo che in molti sono dell'idea che un bevitore definito “moderato” non sia da ritenere un soggetto a rischio di malattie dovute all'alcol, molto spesso si è infatti sentito dire che “il vino rosso faccia bene alla salute e  aiuti la digestione”.

Ovviamente tale idea risulta essere incomprensibile, o quanto meno poco condivisibile, in quanto il problema non risulta essere l'uso o l'abuso di alcolici, ma in specifico, il consumo( dati ripresi dall' OMS).
Con il suo intervento il Dott. Testino ha infine voluto rimarcare quanto il “problema alcol” in Italia sia preso in considerazione superficialmente e ancor peggio venga tollerato con l'uso d'importati  testimonial nelle campagne pubblicitarie.

In questo contesto si inserisce l'intervento del Media Comunicator Michele Marangi, con il suo “Be stupid?”,  perché anche la comunicazione fa la sua parte nel rendere accettabile il consumo di alcol e, non a caso, ogni 13 minuti la televisione ci propone un approccio pubblicitario sull'alcol.
Michele Marangi  ha posto la sua attenzione sulle pubblicità che, troppo spesso, propongono alla società dei modelli diseducativi e con il supporto video ha mostrato chiari esempi di una pubblicità che potremmo definire “spazzatura”.

Proprio a partire dalla visione di alcuni esempi emblematici, l'intervento si pone quindi alcuni obbiettivi fondamentali quali, offrire strumenti di base per decodificare le principali tipologie di rappresentazione visiva, degli stili di vita a rischio nei linguaggi audiovisivi e con focalizzazione posta sugli spot pubblicitari, riflettendo più in generale sul concetto di consumo sia in senso fisico che mediale, offrendo cosi spunti interrogativi sulle tipologie più efficaci per affrontare in maniera consapevole il problema dell'abuso di sostanze stupefacenti.
“Siamo di fronte ad un imponente fenomeno di consumo generalizzato e normalizzato di tutte le sostanze psicoattive soprattutto tra i più giovani” cosi invece, ha aperto il suo intervento il Professor Giorgio Schiappacasse del Dipartimento delle dipendenze ASL 3 – Ser.T. Centro Levante, evidenziando come il problema dell'abuso sia sempre più frequente e pericoloso.

Per Schiappacasse, a fronte di questi non indifferenti dati, è sempre più necessario sviluppare un approccio definito “Ecologico Sociale” ai problemi collegati all'uso di sostanze, che valorizzi le persone, le loro famiglie e le risorse territoriali.

Si potrebbe dire dunque che il ragionare moderno ha abbandonato il concetto di abuso per la sua indeterminatezza ed ambiguità; Oggi infatti si parla di rischio, di corretta, completa e costante informazione, di consapevolezza, di responsabilità e di coinvolgimento di tutti partendo dalla consapevolezza che bisognerebbe cercare di trattare bene il proprio corpo, il proprio cervello, la famiglia e di conseguenza l'intera società.
“La vero tossico dipendenza è la nostra passività perché troppo spesso ci viene fatto credere che a noi il cervello non serve”: questo pensiero risulta pertanto essere strettamente correlabile con la campagna pubblicitaria “Be Stupid” di Diesel presa in esame precedentemente dal Media educator Michele Marangi, nella quale l'uomo viene invogliato ad essere uno stupido (meglio 1 stupido di 10 furbi).

La discussione si è poi spostata sull'imponente abuso del gioco d'azzardo che colpisce ogni giorno migliaia di italiani ossessionati dalla possibilità di arricchirsi pur sapendo quanto le possibilità di vincita siano infinitesimali.
Ogni anno infatti molte persone affette da entrambe le”malattie” vengono aiutate dal Ser.T di Genova con un vero e proprio cammino di intossicazione dalle droghe, dall'alcol e dal gioco sfrenato.
Sempre legati al tema dell'abuso ma in due campi differenti sono stati gli interventi dall'Assistente capo della Polizia Stradale Fabrizio Macciò e dal Dottor Roberto Surinelli, Direttore della Sezione-Analisi del Compartimento Polizia Postale.

Il primo ha è tornato sul tema “abuso di alcol e sostanze stupefacenti” mostrando alcuni video di incidenti realmente accaduti sul territorio italiano dovuti appunto all'abuso di alcol e droghe, improntando il suo discorso sui rischi a livello penale che l'uso e l'abuso di tali stupefacenti può comportare. Alcuni degli esempi riportati dall'Assistente Capo della Polizia Stradale hanno fatto comprendere quanto sia irresponsabile mettersi al volante in stati di ebrezza o ancor peggio in stati confusionali, rimarcando  in maniera netta le conseguenze ai cui certe scelte possono portare.

Il mondo giovanile è infatti sempre più attratto dall'uso di sostanze e se un tempo le dipendenze si radicavano in contesti di marginalità, oggi ci troviamo di fronte a stili di consumo totalmente integrati nella nostra società e sempre più lontani da ciò che definiamo illecito.

Il problema che però si avverte con maggior incidenza, e che rimane al di fuori del circuito illegale, è quello legato al consumo di alcolici, sostanze lecite ma che incidono fortemente sullo stile di vita serale e del fine settimana tra i più giovani creando insicurezza stradale.
L’avvocato Marco Cafiero è intervenuto mettendo in evidenza le sanzioni a livello giuridico che comporta l’uso e la dipendenza da alcool e droghe.

Negli anni  sono stati fatti molti passi avanti in questo campo, ma la principale innovazione che ci è stata riportata riguarda la possibilità di attenuare sensibilmente le conseguenze a livello penale, con la volontaria sottoposizione ai lavori di pubblica utilità in centri specializzati quali  l'ARCAT(Associazione Regionale dei Club degli Alcolisti in Trattamento). Si tratta per l'appunto di un efficace meccanismo che consente la socializzazione del “pentito” senza pregiudicarne la fedina penale e riducendo fortemente i tempi di sospensione della patente di guida.

A concludere tutto l'ampio discorso delle dipendenze ci ha infine pensato, come precedentemente accennato, il Dottor Roberto Sulinelli del Compartimento Polizia Postale di Genova, il quale con un rapido, ma non meno importante intervento, ci ha raccontato quanto al giorno d'oggi anche l'uso eccessivo e sfrenato del mondo telematico sia, sempre più, definibile come dipendenza.

Anche in quel campo purtroppo esistono numeri scioccanti che non possono non farci pensare; è infatti allarmante il dato che ogni tre persone ve ne sia una che subisce il cosiddetto “furto d'identità” a livello telematico.

Come nella realtà, anche nella rete, siamo tutte persone riconoscibili anche se troppo spesso è passato il messaggio negativo che nel mondo virtuale si possa essere qualcuno o qualcosa che non siamo, qualcosa di invisibile ed invincibile.

Pertanto il Dott. Sulinelli ha pressoché dato un monito a non credere che nella realtà virtuale non esistano leggi, non vi siano sanzioni e tanto meno si possa “fare ciò che si vuole, tanto nessuno mi può vedere perché come nella realtà ogni azione, parola o pensiero va sempre accompagnato da quel sentimento di responsabilità che dovrebbe essere intrinseco in ognuno di noi e in tutto ciò che facciamo sia che si parli di droghe, di alcol, passando per il gioco d'azzardo sia che si parli di automobili e mondi virtuali.

 


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)