Giovani, trasgressioni, comportamenti a rischio, violenza
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Giovani, trasgressioni, comportamenti a rischio: qualche riflessione
Etichette: internet, comportamenti a rischio, giovani e trasgressione 0Leggendo un articolo apparso su "Il Secolo XIX" ieri, 26 giugno, vengo
a sapere di un episodio di cronaca giovanile avvenuto nei giorni scorsi durante la notte bianca a Fano: nonostante le imponenti misure di
sicurezza, con Polizia, Guardia di Finanza, Vigili, volontari della Protezione Civile impegnati ad evitare spiacevoli inconvenienti quali
risse o incidenti, è accaduto che una ragazza di 15 anni sia stata trascinata in spiaggia e violentata da tre ragazzi quasi coetanei
(http://www.ilrestodelcarlino.it/pesaro/cronaca/2011/06/26/532215-stuprano.shtml). Come si dice giustamente nell'articolo del quotidiano
genovese, non basta "garantire per decreto" la sicurezza per evitare che certi drammi accadano; evidentemente si deve agire in profondità. A tale proposito la psicologa Gianna Schelotto, nel medesimo articolo, sostiene che le "notti bianche" come altre manifestazioni in voga da qualche anno, si siano trasformate in una sorta di libertà assoluta, di sospensione delle regole, di momento di quasi naturale trasgressione.
Fin qui si può essere pienamente d'accordo, almeno finché non si legge, verso la fine dell'articolo, che "Internet ha cambiato la testa dei
ragazzi e affermato l'idea che tutto sia possibile e lecito". Qui una qualche riflessione va fatta. Siamo sicuri che sia il Web ad aver
cambiato la testa dei nostri ragazzi? Siamo sicuri che il messaggio "tutto è possibile e lecito", che la trasgressione come moda quasi
istituzionalizzata (e quindi, se ci pensiamo bene, di per sé non più trasgressiva!) siano il frutto della diffusione di una tecnologia? Non è
forse vero, piuttosto, che così facendo si guarda solo alla punta dell'iceberg? Internet è certamente, oggi, luogo anche di malefatte, di
trasgressioni, di evasioni dalla realtà o all'opposto di estremizzazioni di essa, ma l'invito alla rottura delle regole, o, per la
precisione, di qualunque regola, viene da più lontano. Lo stesso vale per i comportamenti a rischio, che oggi vediamo esplicarsi nell'
eyeballing dei ragazzi che si versano la vodka negli occhi, o nel balconing di chi si lancia dal terrazzo o tenta improbabili equilibrismi, o
ancor più semplicemente nelle corse in auto sotto effetto di alcolici. Anch'essi hanno una radice ben più lontana di Internet. Semmai la
tecnologia è ciò che consegna in mano al trasgressore un ulteriore potere, quello di dare visibilità a ciò che si fa, spesso anche alle
spalle di qualcun altro (si veda il cyberbullismo). Tuttavia, ben prima di Internet, non era forse la TV commerciale, per prima, a bombardare
giovani e meno giovani di messaggi che invitavano (e invitano tuttora) al consumo sfrenato, alla trasgressione, al no-limits ? Non sono stati
anni di propaganda del rischio come autentico valore sociale (pensiamo, ad esempio, al rischio di chi gioca in Borsa, o d'azzardo..) a far
passare questo tipo di slogan? Se vogliamo una risposta a terribili casi di cronaca, la troviamo nella rinascita educativa, nell'alternativa
che sappiamo offrire ai più giovani, nel supporto che diamo loro anche nell'avvicinarsi a queste nuove forme di comunicazione che
rappresentano sicuramente un rischio ma anche una grande opportunità, purché non siano lasciate al Far West del "tutto è lecito".
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)