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Gli sequestrano l'auto: tenta il suicidio

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LEGNAGO. Un 47enne, coinvolto in un incidente, si è sparato dopo che i vigili hanno scoperto che viaggiava ubriaco
L'ARENA 22/03/2009
Sua moglie è intervenuta riuscendo a deviare il colpo L'uomo è in Rianimazione ma non è in pericolo di vita Resta coinvolto in un incidente stradale, i vigili urbani scoprono che guidava ubriaco ed una volta rientrato a casa, senza macchina e senza patente, tenta di ammazzarsi. Fortuna ha voluto che sua moglie abbia intuito quel gesto disperato e che, nel tentativo di fermarlo, sia riuscita a deviare la traiettoria del proiettile. Una prontezza di riflessi che è bastata a salvargli la vita malgrado il colpo gli abbia procurato lesioni importanti al cavo orale e al setto nasale. L'uomo si trova, infatti, ricoverato nel reparto di Rianimazione del «Mater salutis» ma non è in pericolo di vita: le sue condizioni sono in via di miglioramento e fra qualche giorno potrà lasciare l'unità di terapia intensiva.
È un dramma della fragilità, ingigantita da una forte depressione legata ai guai fisici con cui combatte da tempo, quello di cui è rimasto vittima un idraulico 47enne residente in un paese della Bassa. Che, a quanto pare, non ha avuto la forza per reagire a una disavventura che nella sua mente di persona debole e provata ha avuto l'effetto di un macigno troppo pesante da sopportare. Tanto da gettarlo nella disperazione, spingendolo addirittura a farla finita. Tutto è partito lunedì scorso quando, intorno alle 18, l'artigiano al volante della sua Bmw si è scontrato in via Slavacchio, a Porto, con un'Audi proveniente dal senso opposto e che dopo l'urto è andata a fermarsi contro una terza auto. Un banale incidente, insomma, risoltosi senza feriti e solo con qualche danno alle carrozzerie dei veicoli coinvolti. Ma per il 47enne si è trasformato nella scintilla scatenante di un dramma fortunatamente scongiurato. La pattuglia della polizia locale di Legnago, accorsa sul posto a rilevare il sinistro di cui sta accertando la dinamica, ha riscontrato che l'idraulico aveva i classici sintomi di chi ha bevuto troppo. Quindi, ha chiamato in supporto l'ufficio mobile dove l'uomo è stato sottoposto ad «alcol-blow», il pre-test usato per appurare l'assunzione di sostanze alcoliche, che ha confermato i loro sospetti.
Dopodiché l'idraulico è stato condotto in centrale per completare gli accertamenti con l'etilometro, che ha permesso agli agenti di riscontrare che viaggiava con un tasso alcolemico oscillante attorno ai 2 grammi per litro di sangue. Vale a dire un valore quattro volte superiore al limite di 0,5 consentito per legge. A quel punto, in attesa di perfezionare la denuncia penale per guida in stato di ebbrezza, è scattato nei suoi confronti il ritiro della patente ed il sequestro finalizzato alla confisca dell'auto, che è stata affidata in deposito ad una carrozzeria convenzionata. Al termine dei controlli, al 47enne, sconvolto per quanto gli era accaduto, non è rimasto che chiamare la moglie per farsi riaccompagnare a casa dove un'ora più tardi ha messo a punto il piano sventato appena in tempo dalla consorte.
Mancavano pochi minuti alle 21 quando l'uomo ha prelevato da un armadio dell'abitazione una carabina calibro 22 regolarmente denunciata. Quindi, ormai fuori di sé, è sceso in garage con il proposito di dire addio ad una vita difficile che, malgrado un lavoro sicuro e gli affetti che lo circondano, gli ha riservato dispiaceri e grossi problemi di salute. E mentre si puntava l'arma sotto il mento, la moglie, insospettita, l'ha raggiunto nell'autorimessa cercando in tutti i modi di trattenerlo. Tuttavia non ha potuto evitare che il marito premesse il grilletto: il suo intervento si è rivelato però provvidenziale per far deviare il colpo e limitare i danni.