La crisi fa calare i consumi: Il bicchiere diventa analcolico
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SALUTE. Per tutto il mese di aprile la campagna di prevenzione dell'Ulss 6 che coinvolge 12 comuni e oltre 100 realtà tra gruppi, enti e associazioni vicentini
Il Giornale di Vicenza 25 marzo 2009
Un brindisi all'arancia rossa o all'ananas, col ghiaccio che allunga il drink e che taglia lo scontrino. Potrebbe funzionare così d'ora in avanti: meno alcol, più gusto. Meno alcol perché danneggia la salute e provoca un sacco di incidenti. Meno alcol perché non è possibile che a 12 anni «ci si sbronzi scambiando lo sballo per divertimento» osserva Vincenzo Balestra, esperto di dipendenze e capo del Sert. Più gusto perché è meglio vivere che combattere precocemente danni al fegato, all'esofago e allo stomaco, senza contare - avverte Eugenio Fantuz, direttore sanitario dell'Ulss 6 - quelli al cuore e al sistema nervoso.
Aprile sarà il mese della prevenzione: per tutti, non solo per chi è già incline all'alcolismo. Torna - è la VII edizione - la campagna del gruppo Alcologia del Dipartimento per le dipendenze che coinvolge 103 tra associazioni, enti e gruppi, una dozzina di comuni in 76 eventi in aprile più altri 15 nei mesi successivi.
Vicenza sposa la scelta analcolica: vuol fare tendenza dicendo no all'alcol, creando una cultura tra i giovanissimi che hanno il mito della bottiglia. «Non basta dire no, bisogna proporre scelte alternative e non lasciarsi vivere» annuncia Alessandro Alessandri, direttore generale dell'Ulss, evidentemente entusiasta del progetto. Quelle che in gergo sono "aree di debolezza", sintetizza Paolo Fortuna direttore dei servizi sociali, sono i giovani che abusano dell'alcol per sentirsi importanti; coloro che fanno dell'alcol uno strumento per combattere solitudine e depressione; e quanti vivono in funzione del bere. Poi c'è tutto il resto della popolazione, quella «che pensa di non esagerare mai, senza sapere - osserva il dott.Balestra - che la dipendenza si sviluppa non prima di dieci anni, e che rinunciando all'alcol non si rinuncia al divertimento». Esempi? Feste dal battesimo al matrimonio senza vino né alcolici; incontri di amici, serate in discoteca e prestazioni sessuali non perdono nulla con succhi e analcolici al posto della "roba forte". «Facciamo i diversi non bevendo» è l'invito del medico.
L'adesione è totale sia da parte di Eleutherios Prezalis, presidente della conferenza dei sindaci ma ancora prima pediatra, che di Costantino Toniolo, assessore provinciale alla Viabilità, 1300 km di strade da governare e un programma già in atto intitolato «Diamo strada alla sicurezza». Il dato è di ieri: nel 2008 sono aumentati del 76,3 per cento i conducenti controllati con l'etilometro dalla polizia e dai carabinieri. È attestato ormai che metà degli incidenti sono provocati da chi ha bevuto troppo. Ma la consapevolezza dei propri gesti ancora non è diffusa: c'è differenza tra la percezione soggettiva («so reggere l'alcol») e quella legale («il limite dello 0,5 g/l per chi guida»), ricorda Balestra.
Esercenti e titolari di bar e locali non si tirano indietro. Renato Cumerlato, vicepresidente Fipe, barman di lungo corso con Saverio Signoriello, docente all'alberghiero di Recoaro, ha messo a punto 15 proposte analcoliche per tutti gli associati nell'aprile di "Meno alcol più gusto": hanno nomi vicentini come l'aperitivo Corso, i long drink La Rotonda e Olimpico, il cocktail Palladio che ricorrendo a gradevoli miscele consentono «un bere semplice e raffinato». Giacché nei bar la situazione la determina anche la crisi, oltre l'etilometro, e crollano i consumi, avvisa Cumerlato: i 50 cartoni di vini e alcolici al mese sono scesi a 5/6, compensati dalla crescita di succhi e sciroppi.