La crisi spegne la sete di alcolici, ma solo in Gran Bretagna
La crisi spegne la sete di alcolici, ma solo in Gran Bretagna
"All'alcol! La causa e la soluzione a tutti i problemi della vita!", brinda un Homer Simpson evidentemente alticcio in una
puntata del celebre cartoon che si prende gioco dei vizi americani. Facendo pochi proseliti, a guardare gli ultimi dati
pubblicati dalla British Beer & Pub Association. L'organizzazione britannica ha calcolato che nel 2009 il consumo di alcolici
nel paese ha subito un calo come mai prima era accaduto dal 1948 in avanti: un -6% che gli autori della ricerca attribuiscono
soprattutto alla crisi economica. Così, oltre a viaggi e auto di lusso, i britannici si vedono costretti anche a tagliare gli
acquisti di birra e vino.
Oltre alla recessione pesa anche la campagna che le autorità pubbliche stanno conducendo da tempo contro l'abuso di alcol,
che ogni anno costa al paese 12 miliardi di sterline tra problemi di salute e comportamenti antisociali. L'ultima iniziativa
è di pochi giorni fa: il governo scozzese ha annunciato che presto fisserà prezzi minimi sulle vendite degli alcolici con
l'obiettivo di scoraggiare l'uso eccessivo soprattutto tra i giovani.
Il trend inglese trova conferma nei principali paesi occidentali. In Svizzera il 2009 ha registrato un calo nei consumi
pro-capite di alcol puro da 8,8 a 8,6 litri annui. Per quanto riguarda l'Italia, gli ultimi dati disponibili risalgono al
consuntivo 2008 dell'Istat. Il quadro che emerge vede una riduzione di coloro che bevono alcolici tutti i giorni (il 28%
contro il 35% di dieci anni prima), mentre cresce il fenomeno delle bevute collettive tra i giovani.
Lo stesso non vale per i paesi emergenti: nello Zimbawe, ad esempio, il governo sta studiando misure urgenti per contrastare
l'impennata nei consumi di birra, con un +50% in cinque anni. Un fenomeno che gli esperti spiegano con la crescita del potere
d'acquisto e con il progressivo avvicinamento agli stili occidentali. Stesso discorso per la Russia, che tra il 2006 e il
2008 ha visto crescere le vendite di bevande alcoliche per oltre 10 miliardi di dollari, raggiungendo un giro d'affari di 27
miliardi annui. Un cittadino russo beve in media un litro e mezzo di alcol puro al mese, e sono circa mezzo milione (su un
totale mondiale di due milioni e mezzo) le persone che ogni anno muoiono per cause legate all'abuso. Tanto che il primo
ministro Vladirmir Putin ha lanciato nei mesi scorsi un programma ambizioso: dimezzare i consumi di alcol entro 10 anni
incidendo su restrizioni alla vendita, maggiore imposizione fiscale e campagna di comunicazione sui rischi. L'Organizzazione
Mondiale della Sanità indica proprio nella Russia il paese più colpito dall'uso eccessivo di alcol, davanti ai paesi del Sud
e del Centro America