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La febbre del gioco contagia gli italiani: i giovani a rischio azzardo

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Continua la caccia al ‘6', con il jackpot record da 107 milioni di euro, ma uno studio rivela che 15 milioni di italiani hanno tentato la fortuna almeno una volta, 120 mila i giocatori a rischio di diventare gambler

Il Quotidiano 28 luglio 2009

L'Antitrust mette nel mirino la Sisal per la gestione del Supernalotto. L'Autorità guidata da Antonio Catricalà ha aperto un'istrutturia per presunto abuso di posizione dominante. In particolare, secondo il Garante, la società impedirebbe ai concorrenti di collegarsi alla rete telematica per svolgere l'attività di raccolta on line dei giochi numerici a totalizzatore nazionale (Superenalotto e Superstar) con effetti a cascata sulla raccolta degli altri giochi on line.
 Intanto sale la ‘febbre' per la caccia al ‘6', con il jackpot record da 107 milioni di euro, l'Istituto di fisiologia clinica del Cnr ha rilevato «la diffusione del gioco d'azzardo». Circa 15 milioni di italiani hanno giocato almeno una volta, 120 mila i giocatori a rischio di diventare gambler.
Del 40% la diffusione del gioco tra gli studenti.
Più in dettaglio l'indagine condotta dall'Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ifc-Cnr) di Pisa, Sezione di Epidemiologia e ricerca sui servizi sanitari, analizzando i dati Ipsad-Espad 2007-2008, fa sapere che »sono circa 15 milioni, il 38,3% della popolazione tra i 15 e i 64 anni, gli italiani che almeno una volta nella vita, hanno giocato d'azzardo.
E di questi a risultare maggiormente coinvolta sarebbe la popolazione maschile, attestandosi al 50% a fronte del 29,2% delle donne. Si tratta - spiega - di un fenomeno dunque diverso dal boom di giocate indotto dal ‘6' da record messo in palio dal Superenalotto ma che può essere interessante focalizzare proprio in corrispondenza della ‘febbrè da jackpot, che ha ormai superato i 100 milioni".
"I soggetti di età compresa tra i 25 ed i 34 anni sono quelli che hanno maggiormente dichiarato di avere giocato almeno una volta: il 55,1% dei maschi ed il 34,5% delle femmine - spiega Sabrina Molinaro dell'Ifc-Cnr - Ma lo studio evidenzia soprattutto che ben il 10,8% dei giocatori, pari a un milione e mezzo di persone, prova l'impulso a giocare somme di denaro sempre più consistenti. Un fenomeno che riguarda il 13,1% degli uomini e l'8% delle femmine. Tra questi giocatori, il 5,3% nasconde addirittura l'entità del denaro speso ai familiari".