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Luci e ombre della chirurgia bariatrica: può favorire l'insorgenza dell'alcolismo

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Chirurgia bariatrica, non solo luci

Le procedure di chirurgia bariatrica stanno diffondendosi in virtù degli ottimi risultati ottenibili in termini di riduzione del peso, di miglioramento/normalizzazione del compenso glicemico e di quello pressorio, e delbuon rapporto rischi-benefici. Aumentando il numero di individui operati, iniziano a comparire le prime analisi economiche relative a queste procedure e alle loro conseguenze. Un recente studio retrospettivo di coorte, pubblicato sugli Archives of Surgery dal Dott. Matthew L. Maciejewski e coll. (Durham, North Carolina; USA), ha cercato di stabilire se la chirurgia bariatrica si associ a una riduzione delle spese sanitarie (ambulatoriali, ospedaliere e globali) nel breve e nel medio termine, analizzando a tale scopo una coorte multicentrica d'individui prevalentemente anziani di sesso maschile, con rilevanti comorbilità, assistiti nell'ambito del sistema dei Veterans Affairs. In tale contesto, il confronto tra 847 pazienti sottoposti a procedure di chirurgia bariatrica per obesità (soprattutto interventi di bypass gastrico alla Roux-en-Y, 97% dei casi) e altrettanti soggetti di controllo non operati ha documentato costi assistenziali superiori (calcolati attraverso equazioni di stima generalizzata) per gli individui del primo gruppo, nei primi 3 anni successivi all'intervento; dopo tale periodo, la differenza di spesa per i due gruppi si è attenuata fino a scomparire. Un risultato complessivamente deludente, almeno dal punto di vista economico.


In un secondo articolo, pubblicato su JAMA dalla Dott.ssa Wendy C. King e coll. (Pittsburgh, Pennsylvania; USA), è stata indagata la prevalenza di alcolismo tra soggetti sottoposti a interventi di chirurgia bariatrica presso 10 ospedali statunitensi. Gli autori hanno esaminato i dati di uno studio prospettico di coorte (Longitudinal Assessment of Bariatric Surgery-2), valutando 1945 soggetti adulti (79% di sesso femminile; 87% bianchi; mediana di età, 47 anni; mediana del BMI 45,8) tra il 2006 e il 2011. I partecipanti sono stati sottoposti a un test ideato per valutare il rischio di dipendenza dall'alcool. Come già emerso in alcuni precedenti segnalazioni retrospettive, i soggetti sottoposti a intervento hanno mostrato un'aumentata prevalenza di disturbi da assunzione di alcolici nel secondo anno dopo l'intervento, rispetto al periodo peri-operatorio (9,6 vs. 7,3-7,6%; p=0,01). Tra i fattori predittivi d'insorgenza di alcolismo post-intervento, gli autori hanno rilevato una correlazione indipendente con il sesso maschile, un'età inferiore, la consuetudine al fumo, alle droghe ricreazionali e, ovviamente, agli alcolici (OR aggiustato per =2 drink/settimana: 6,37 [IC 95% da 4,17 a 9,72]; p <0,001), oltre all'esecuzione d'interventi di bypass gastrico Roux-en-Y.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)