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Milano, progetto "Giovani in Salute": dati sul fumo

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Fuma (per stress) uno studente su cinque
Più di uno studente su cinque degli istituti superiori della città si dichiara fumatore abituale e sono otto le sigarette

fumate mediamente ogni giorno. È quanto emerge dall'indagine svolta da AstraRicerche su 4.372 ragazzi tra i 14 e i 19 anni in

23 scuole superiori milanesi e realizzata nell'ambito del progetto «Giovani in Salute» promosso dall'assessorato alla salute

del Comune. Se il 21.7 per cento dei giovani interpellati si dichiara quindi un vero e proprio fumatore, il 12,5 per cento si

considera fumatore saltuario, mentre 2 su 3 affermano che tra i coetanei l'abitudine al fumo «è prevalente».
Il fattore conviviale è il principale motivo che spinge ad accendere la prima sigaretta (68.4 per cento dei casi), seguito

dallo stress (59.9 per cento) e dal nervosismo (57,3 per cento) e fumare in compagnia rimane come abitudine anche in seguito,

il 72.2 per cento dei ragazzi dichiara infatti di fumare principalmente a scuola al termine delle lezioni, molti però anche

quelli che si accendono la sigaretta anche quando si trovano da soli (52.2 per cento). Sono invece le conseguenze sulla

salute (72.6 per cento), ma anche i motivi estetici come ingiallimento dei denti e danni alla pelle (42.7 per cento) tra i

principali motivi che spingono il 50 per cento dei giovani fumatori a voler abbandonare le sigarette. L' indagine, presentata

questa mattina durante la cerimonia conclusiva del progetto «Giovani in salute», ha fornito inoltre un identikit degli

studenti milanesi che paiono ansiosi (34.4 per cento), preoccupati per il futuro (39 per cento) e convinti che la società

favorisca disuguaglianze economiche e sociali (41.4 per cento), con conseguenze anche sull'abitudine al fumo e all'alcol.
Eppure qualche giorno fa il pediatra Italo Farnetani, docente a contratto dell'Università di Milano-Bicocca, analizzando i

comportamenti dei teenager italiani nel volume «Prevenzione: appuntamenti per la salute» pubblicato dal Comune di Monza,

aveva dichiarato che gli adolescenti italiani, dal Nord al Sud, «sono in maggioranza bravi ragazzi, che per lo più non fumano

(80.1 per cento), non bevono mai alcolici (lo fa solo il 19.9 per cento). E quando escono al sabato sera non fanno tardi».