Modena, convegno: "Alcol e guida: professionisti a confronto"
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"Alcol e guida: professionisti a confronto", è il tema di grande attualità al centro dell'iniziativa realizzata dal
Dipartimento di Patologia clinica dell'Azienda USL di Modena, in programma sabato 27 novembre all'UNA Hotel, in via
Settembrini 10 a Baggiovara, con inizio alle ore 9. Il convegno, che mette a confronto medici, medici legali e di
laboratorio, rappresentanti delle forze dell'ordine, avvocati e magistrati, nasce dall'esigenza di mettere in luce tutti gli
aspetti del problema: dalla normativa recentemente entrata in vigore in tema di alcol, alle indicazioni circa i vari metodi
analitici a disposizione dei laboratori e la qualità dei risultati prodotti.
Con le novità introdotte dalla legge 29 luglio 2010 n. 120, infatti, è stata nuovamente depenalizzata la prima fascia di
ebbrezza alcolica (tra 0,5 e 0,8 g/l), che è stata trasformata in illecito amministrativo, in quanto tale punito con mera
sanzione amministrativa. Allo stesso tempo è stata ulteriormente inasprita nel limite edittale minimo la sanzione detentiva
prevista per la terza fascia di ebbrezza alcolica (da tre a sei mesi di arresto). Infine, è stata introdotta la circostanza
aggravante dell'incidente stradale con la previsione del raddoppio delle pene e l'innalzamento del fermo amministrativo da 90
a 180 giorni, nonché la guida in stato di ebbrezza commessa da alcune categorie di conducenti come infraventunenni,
neopatentati, esercenti attività professionale di trasporto di cose o persone.
La letteratura scientifica ha dimostrato come al raggiungimento di un tasso di alcolemia pari a 0,2 g/l consegue una maggiore
socievolezza ed espansività; al superamento dei 0,5 g./l. una diminuzione dei freni inibitori per azione sulla corteccia
cerebrale, disinibizione, euforia, apparenza normale; ad un tasso compreso tra 0,8 e 1,2 g./l. si verifica una vera e propria
azione depressiva sui centri motori, perdita di autocontrollo e disturbi dell'equilibrio; ed infine, ad un tasso uguale a
superiore a 1,5 g./l. si può parlare di vera e propria ubriachezza, con gravi ripercussioni sulle condizioni psico-fisiche
del conducente.
L'individuazione del tasso di alcolemia massimo consentito è il risultato di una precisa scelta normativa, ricollegata ai
risultati di studi condotti nell'ambito della medicina legale e tossicologia forense, che hanno dimostrato come al variare
del tasso di alcolemia presente nel sangue si ottengano delle proporzionali variazioni psico-fisiche idonee a mettere a
repentaglio la sicurezza stradale e l'incolumità del guidatore.