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OEDT pubblica il report sulla vendita online delle sostanze stupefacenti

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OEDT pubblica il report sulla vendita online delle sostanze stupefacenti
fonte: EMCDDA
La vendita online di sostanze ad azione psicoattiva usate a scopo ricreazionale è un fenomeno in rapida evoluzione ed è caratterizzato dalla

velocità con cui i rivenditori aggirano le strategie di controllo dei vari paesi per queste droghe, proponendo alternative legali. La

pubblicazione dell'OEDT - attraverso una sorta di fotografia istantanea ("snapshot") della situazione in diversi periodi dell'anno -

evidenzia i cambiamenti e le strategie adottate da tali rivenditori. Il monitoraggio è stato effettuato in 18 lingue della Comunità Europea

(EU) incluso l'italiano. Il metodo "snapshots" permette di evidenziare importanti trends e i risultati del monitoraggio indicano che il

fenomeno sembra in espansione a velocità non osservate precedentemente. Nel luglio 2011 l'analisi ha infatti identificato 631 negozi online

che vendevano nuove sostanze psicoattive e che inviavano i prodotti in almeno uno degli stati EU. I negozi identificati sono risultati essere

circa il doppio rispetto a quelli identificati nel gennaio 2011 (314) e più del triplo rispetto a quelli del gennaio 2010 (170 negozi).

Stabilire il paese di origine di questi negozi online risulta piuttosto difficile, in quanto nel ciberspazio, privo di frontiere geografiche,

i siti non hanno difficoltà nel risiedere in un paese e presentarsi come originari di un altro paese. Comunque, tra i siti analizzati, nel

luglio 2011, 197 risultavano basati negli Stati Uniti, 121 nel Regno Unito, 61 in Olanda e 50 in Germania. Tra i prodotti più comunemente

commercializzati, quelli di origine naturale (kratom, salvia divinorum, funghi allucinogeni) e le sostanze psicoattive di origine sintetica

quali ad esempio cannabinoidi e catinoni sintetici, con etichettature "non per uso umano" o "reagenti per solo scopo di ricerca" ma

promozionate come sostanze per uso ricreazionale e le cui composizioni intenzionalmente, possono non essere rispondenti a quanto riportato in etichetta, come evidenziato da alcune pubblicazioni scientifiche. Nelle conclusioni emerge dunque la necessità di condurre attività di analisi forense continua sui prodotti disponibili attraverso Internet al fine di determinarne la composizione, identificare le molecole effettivamente presenti, valutare i rischi di seria tossicità correlati alla loro assunzione ed intraprendere azioni di contrasto.
Online sales of new psychoactive substances / 'legal highs': summary of results from the 2011 multilingual snapshots. EMCDDA, Lisbon,

November 2011.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)