Padova: quartiere stazione, stop alla vendita di alcolici
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Un'ordinanza allo studio del Comune. L'assessore Carrai: «Sarà inappuntabile dal punto di vista legislativo» Dopo il provvedimento di Borgomagno, giro di vite anche per i locali tra le vie Bixio e Cairoli. Ieri operazione della polizia contro i clandestini
IL GAZZETTINO 26 Settembre 2009
Stop alla vendita di bevande alcoliche nel crocevia del degrado Bixio-Cairoli e lungo le strade adiacenti nel quartiere stazione. Il provvedimento, più volte invocato dai residenti dell'area, ora è allo studio dell'amministrazione comunale.
«Ci stiamo lavorando - annuncia l'assessore alla Polizia municipale, Marco Carrai -. E' una misura che però dobbiamo pensare e studiare bene. Vogliamo infatti sia efficace e al contempo inappuntabile dal punto di vista legislativo». Perché il timore è quello che una volta varato il provvedimento gli esercizi commerciali interessati possano intraprendere il ricorso al Tar, come già è capitato in altre zone, per bloccarne la validità. L'ordinanza potrebbe essere simile a quella varata per l'area del Borgomagno dove in quel caso le restrizioni valevano però solo per alcuni locali multietnici di via Malta.
«Infatti lì la situazione era diversa - conferma l'assessore -. Ed è per questo che nel caso del quartiere stazione serve valutare bene come procedere. Anche se la situazione legata al degrado nel quartiere stazione, specialmente in via Bixio e in via Cairoli, in questi mesi è notevolmente migliorata».
Un pensiero che però non sembra essere condiviso da Marco Trevisan, l'ultimo italiano di via Cairoli che continua a sommerge il sindaco e l'assessore alla Polizia municipale di e-mail dove segnala l'insistenza del degrado sotto alle sue finestre e dove richiede l'immediato intervento dell'amministrazione comunale per arginare una situazione che definisce ancora insostenibile. Un giudizio del resto sposato anche dall'Arpav e dal suo direttore Andrea Drago che dal primo giugno ha assunto due guardie private, armate, per sorvegliare l'ingresso della sede dell'Agenzia regionale per l'Ambiente, che si trova proprio all'incrocio tra via Bixio e via Cairoli, e scortare l'entrata e l'uscita dei dipendenti che vi lavoravano. Intanto ieri, tra il piazzale della stazione, il cavalcavia Borgomagno e via Da Bassano, è stato effettuato un maxicontrollo della polizia contro i clandestini. Sono stati identificati almeno cento immigrati, soprattutto nigeriani e tunisini.
Nei mesi scorsi un grido d'allarme e d'aiuto nei confronti dell'amministrazione comunale era arrivato anche da Banca Etica con la richiesta di sbarrare, dalle otto di mattina alle otto di sera, le proprie aree private destinate a uso pubblico, in particolare il corridoio che conduce da via Tommaseo al piazzale ferroviario, per difendersi dal degrado e dall'insicurezza.
«Una richiesta, considerate le motivazioni che la sorreggono, che riteniamo di condividere autorizzando la chiusura delle aree private vincolate a uso pubblico», è stata la risposta data dal Comune a Banca Etica attraverso la determina firmata dal settore Pianificazione urbanistica il 9 luglio scorso. Ora però parte dei problemi che hanno spinto residenti, enti pubblici, e istituti privati a prendere misure straordinarie per tutelare la loro sicurezza potrebbero essere risolti dal provvedimento a cui sta pensando l'assessore Marco Carrai. Vietare la vendita di bevande alcoliche lungo alcune strade del quartiere stazione potrebbe infatti essere la vera soluzione anti-degrado.