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Pirati della strada, aumentano casi e morti: 50% per droghe o alcol

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Roma - Più episodi, più morti e più feriti. Nel 2010 aumentano i casi di pirateria stradale in Italia: sono stati 585 quelli

osservati dall'Osservatorio il Centauro dell'Asaps (482 nel 2009, +21,36%) e con questi crescono le vittime dei pirati (98 le

persone rimaste uccise, 91 nel 2009: +7,69%) e i feriti (746 contro i 592 dell'anno precedente: +26%). Il 74,53% degli autori

viene smascherato (il 75,5% nel 2009), mentre uno su quattro (il 25,47%) resta ignoto. Secondo l'Associazione amici e

sostenitori della polizia stradale continuano a migliorare le tecniche investigative delle Polizie Locali e dello Stato, ma

crescono anche la sensibilità e la capacità degli inquirenti, che non tralasciano più alcun particolare. Su 585 inchieste,

infatti, 436 hanno condotto all'identificazione del responsabile, arrestato in 178 occasioni (40,83% delle individuazioni) e

denunciato a piede libero in altre 258 (59,17%). Su tutti questi eventi continua a pesare, come un macigno, l'ombra

dell'alcol e delle droghe: in 117 casi (26,83%) ne è stata accertata la presenza, ma per l'Asaps "è un dato che deve essere

accolto con eccessivo difetto per essere considerato 'attendibile'. Bisogna intanto considerare che la positività dei test

condotti è riferibile solo agli episodi di fuga e omissione di soccorso nei quali il responsabile sia stato identificato,

dunque 436 su 585. Spesso, quando le forze di polizia identificano l'autore, non ha più senso sottoporre il sospetto a

controllo alcolemico o narcotest, perché sono trascorse ore o giorni dall'evento. Si deve ritenere che sul totale degli

eventi alcol e droga pesino in realtà per almeno il 40-50% dei casi".