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Popolazione in calo in Russia, anche a causa della piaga dell'alcolismo

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Popolazione in calo in Russia
Anche a causa della piaga dell'alcolismo


Vladimir Putin, al suo terzo mandato come presidente della Russia, non è riuscito a invertire il processo di lento, ma inesorabile, decadimento del suo Paese, afflitto anche da una persistente epidemia di alcolismo che continua a mietere vittime. L'Onu ha stimato che nel 2050 la Russia avrà perso 30 milioni di persone in mezzo secolo, riducendo, dal 2000, la popolazione a 116 milioni di persone.


E se questo avverrà, Putin passerà alla storia come colui che ha fallito la battaglia contro l'alcolismo dei russi, diversamente da quanto fece il suo predecessore, Michail Gorbaciov, che, con la sua campagna contro l'alcol, è riuscito a prevenire all'incirca 400 mila morti. Questa politica contro l'etilismo con Gorbaciov al potere, ha visto chiudere le distillerie e il 90% negozi di alcolici a Mosca. Con Putin è stata eliminata e il Paese è collassato da questo punto di vista. La vita media di un uomo in Russia è di poco più di circa 69 anni, contro i 79 anni degli uomini negli Usa, 80 anni in Inghilterra e 83 anni in Giappone.


In Russia il comunismo ha allungato la vita alla popolazione contrastando il ricorso agli alcolici: durante gli ultimi 16 anni di governo comunista la vita media dei maschi russi si era allungata a circa 70 anni. Ma, finito il «proibizionismo» gorbacioviano, che tra le conseguenze positive aveva aumentato il numero delle nascite, la situazione è precipitata. Ed è perdente nel rapporto con le nascite: i morti superano i nuovi nati, diminuiti anche dal fatto che le donne russe raramente fanno figli oltre i 30 anni. Nei primi 16 anni di capitalismo, le cifre sono state invertite: 22,3 milioni sono nati, e 34,7 milioni sono morti. Nel primo decennio dell'era Putin il numero dei bebè si è ridotto del 50%. E la denatalità si somma all'incremento delle morti per alcol perchè i russi non vogliono rinunciare alla loro dose massiccia di wodka. Una catastrofe secondo i demografi, che hanno sottolineato come la continua, ma costante, riduzione della popolazione produce conseguenze negative per l'economia del Paese.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)