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Psychiatry Investigation: assunzione di alcol nei pazienti anziani ha effetti sul rischio di declino cognitivo e demenza

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Assunzione di alcol nei pazienti anziani ha effetti sul rischio di declino cognitivo e demenza


L'Alzheimer (AD) e gli altri tipi di demenza sono più comuni nei pazienti molto anziani, e sono associati a costi sanitari enormi. Con un rapido invecchiamento della popolazione in tutto il mondo, i fattori che influenzano il rischio di declino cognitivo e demenza sono di grande importanza.
Un articolo di Kim JW e altri, pubblicato in Psychiatry Investig (2012; 9:8-16) sull'associazione tra consumo di alcol e la cognizione nei pazienti anziani fornisce un eccellente sommario dei modi possibili in cui l'alcol può influenzare le funzioni cognitive e il rischio di demenza, sia negativamente che favorevolmente poichè l'alcool può avere un effetto sia neuro tossico che neuro protettivo, a seconda della dose e del modo di bere.
Studi longitudinali e di imaging cerebrale mostrano che il consumo eccessivo di alcol degli anziani può aumentare il rischio di disfunzione cognitiva e demenza, ma una assunzione di alcol regolare, da bassa a moderata, può proteggere contro il declino cognitivo e la demenza e fornire benefici cardiovascolari.
Sono stati esaminati studi pubblicati tra il 1971 e il 2011, relativi all'alcol e alla cognizione negli anziani, tramite una ricerca su PubMed. Al momento, non ci sono agenti di provata efficacia per prevenire il declino cognitivo o la demenza, anche se un certo numero di studi epidemiologici prospettici hanno mostrato un minor rischio di tali condizioni tra i bevitori leggeri/moderati rispetto ai non bevitori. Altri studi hanno trovato che gli effetti benefici si vedono solo tra alcuni sottogruppi di soggetti. Una recente meta-analisi di Peters e altri su soggetti di età superiore ai 65 anni negli studi longitudinali hanno concluso che un consumo lieve-moderato di alcol, in confronto con l'astinenza, è associato a un rischio più basso di declino cognitivo o demenza di circa il 35-45%.

Questo articolo fornisce una sintesi di ciò che è noto circa i meccanismi attraverso i quali il consumo di alcol, specialmente quando è pesante, può essere neurotossico, e come il bere leggero/moderato può aiutare a proteggere contro il declino cognitivo e la demenza. Gli autori affermano che il loro intento è quello di determinare se vi è un "modello ottimale di consumo", che può proteggere gli anziani da tali condizioni.
Allo stato attuale sono molto meglio definiti i meccanismi con cui il consumo moderato di vino e altre bevande alcoliche riduce il rischio di malattie cardiovascolari, di quanto non siano per la cognizione. I membri del forum sono d'accordo con gli autori che sono necessarie ulteriori ricerche per valutare il potenziale ruolo che l'alcol svolge nella riduzione del rischio di demenza. I membri del Forum anche d'accordo che, al momento, i meccanismi specifici di una tale protezione presunta non sono ben definiti, e sarebbe prematuro raccomandare il bere leggero/moderato per ridurre il rischio di demenza.

D'altro canto, i dati biomedici attuali supportano il concetto che assunzione regolare e moderata di etanolo semplicemente non è meno pericoloso per la funzione cognitiva, ma è positivamente protettivo. Questa è la stessa conclusione raggiunta dagli studi epidemiologici.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)