Radboud University: fattori predittivi sul consumo di alcolici
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Journal of Studies on Alcohol and Drugs
I crescenti trend di consumo di alcol tra i giovani europei hanno richiamato l'attenzione sulle politiche sanitarie nazionali ed evidenziato l'urgenza di interventi di prevenzione efficaci. In particolare, si è voluto indagare il ruolo genitoriale e la supervisione dei comportamenti dei figli nella riduzione dell'uso di bevande alcoliche e nel ritardare il primo approccio con l'alcol.
Un gruppo di ricercatori della Radboud University a Nijmegen (Paesi Bassi), ha coinvolto più di 400 famiglie di 4 persone (genitori e due figli adolescenti di età compresa tra i 13-16 anni) in uno studio longitudinale della durata di tre anni, in cui i partecipanti hanno risposto ad interviste in profondità ripetute nel tempo.
I fattori predittivi valutati riguardavano, in particolare, il consumo di alcol a casa e fuori casa, l'uso problematico di alcol da parte dei figli, l'uso di alcol con gli amici e la supervisione da parte dei genitori sui comportamenti della prole.
Dall'analisi dei risultati è emerso che sia i ragazzi più giovani che quelli più vecchi tendono a bere molto di più fuori casa. I giovani che non consumano bevande alcoliche a casa hanno invece minori probabilità di ubriacarsi fuori casa, in contesti come le feste; i giovani che iniziano a bere bevande alcoliche a casa tendono poi ad aumentarne i consumi sia nell'ambiente familiare che in altri contesti. Inoltre, gli adolescenti che iniziano a bere a casa sperimentano l'alcol a un'età precoce rispetto ai coetanei che non bevono bevande alcoliche, esponendosi a maggiori rischi per la salute. Lo studio evidenzia la necessità di sensibilizzare i genitori in merito al loro potenziale ruolo preventivo rispetto all'uso di alcol, e all'importanza di vietare ai propri figli adolescenti l'uso di alcolici.