Raddoppia il ricorso agli ansiolitici, un italiano su dieci li prende
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Crisi raddoppia ricorso ansiolitici, 1 italiano su dieci li prende
L'accelerazione della crisi economica e le incertezze sulla tenuta del sistema nazionale ed europeo, pesano anche sulla psiche degli
italiani. Si può stimare, infatti, un raddoppio, già in atto, del consumo di psicofarmaci. L'aumento del ricorso a questi medicinali, già da
qualche anno in crescita costante, "arriverà, con molta probabilità a superare il 10%", spiega all'Adnkronos Salute Claudio Mencacci,
direttore del Dipartimento neuroscienze dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano.
"Negli Usa - sottolinea Mencacci - si è arrivati, dopo la crisi, al 20% della popolazione in trattamento con psicofarmaci. Una persona su 5:
un numero veramente elevato". Rispetto ad altri tipi di problemi in grado scuotere l'equilibrio delle persone, il fattore economico, con la
crisi generalizzata da cui non si vede uscita, "ha un impatto enorme - avverte Mencacci - perché va a colpire la progettualità del futuro
dell'individuo, ma soprattutto la sua famiglia, i suoi figli. Questa condizione va a toccare non solo la persona, ma anche i lati più
vulnerabili e sensibili, come la responsabilità dell'adulto rispetto alle generazioni future o la sua capacità di dare sostegno. E' un
fattore che rende più vulnerabili ed esposti al disagio".
La crescita costante del consumo di psicofarmaci "è confermata dai trend di mercato. L'uso delle benzodiazepine - continua - si è mantenuto
in un trend ascendente. Ma aumenta soprattutto l'uso degli antidepressivi, utilizzati sia contro la depressione che contro l'ansia ". Una
crescita che supera il 5% annuo."La previsione è del raddoppio", si attende Mencacci, sottolineando che alla base dell'aumento ci sono due
fenomeni: "Da un lato c'è una maggiore sensibilità dei medici a riconoscere i disagi, dall'altro c'è una oggettiva crescita del senso di
inquietudine e instabilità. Le due cose messe insieme sono all'origine dell'aumento delle prescrizioni", dovuto a un reale aumento dei disagi
psichici. La crisi, amplificando il senso di precarietà," è davvero dirompente - conclude Mencacci - per le persone più fragili".
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)