Rave party: sei morti in 2 anni
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Sei morti, danni per milioni di euro, centinaia di fermati e arrestati, incidenti stradali. E' il bilancio degli ultimi due anni di rave party in Italia, dove la moda delle feste da sballo è arrivata a metà degli anni Novanta, importata dai paesi anglosassoni (Usa e Gran Bretagna) e dell'Europa del Nord, dove il fenomeno è nato qualche anno prima. Musica, in particolare l'acid music e techno, sparata a tutto volume da mega impianti di amplificazione, tanta gente, ballo fino o oltre l'alba per più giorni, insieme a tanto alcol e droga. Il tam tam del rave, organizzati quasi sempre senza alcuna autorizzazione, si diffonde con il passaparola, gli sms o via internet. Solitamente si svolgono non prima delle 23, senza obbligo di biglietto di ingresso o consumazione.
Due le vittime di oggi. Nelle campagne tra Castro Marina e Marittima di Diso, in provincia di Lecce, circa 2.000 giovani hanno occupato terreni privati, per dar vita alla festa non autorizzata costata la vita, per probabile overdose, ad una giovane donna potentina di 23 anni. La seconda vittima è un 26enne di origini israeliane morto durante un rave party chiamato 'legal tecnica' in località Bocca della Selva in Molise. Il giovane ha avvertito un malore ed è stato soccorso da due suoi amici che lo hanno accompagnato all'ospedale di Campobasso dove, però, è arrivato già morto.
Il 14 settembre dello scorso anno una studentessa ventenne di Siena è morta all'ospedale cittadino dopo aver partecipato a un 'rave party'a Sovicille (Siena). La ragazza aveva ingerito una massiccia dose di ketamina che avrebbe provocato prima il malore e poi l'arresto cardiocircolatorio.
Il 20 luglio del 2008, una studentessa di sedici anni è morta in ospedale per l'assunzione di ecstasy puro insieme ad alcol mentre assisteva dalla spiaggia dei "Murazzi", agli Alberoni di Venezia, ai fuochi d'artificio della Festa del Redentore. La festa che da decenni si festeggia in laguna si era trasformata ben presto in rave party con la presenza di 1.500 giovani e tre camion, due per la musica techno sparata a tutto volume e uno per le bibite.
Il 23 marzo 2008, nell'area dell'ex dogana delle Ferrovie dello Stato a Segrate (Milano), è morto un giovane di 19 anni della provincia di Varese. Il ragazzo, trasportato dal 118 in ospedale, ha subito quattro arresti cardiaci. I medici erano riusciti ogni volta a rianimarlo.
Nel novembre del 2007 uno studente universitario di 23 anni, Pasquale Russo, è morto a Napoli dopo aver ingerito un cocktail di droghe, farmaci e alcol, durante una festa organizzata per la notte di Halloween alla Mostra d'oltremare, per un concerto presto diventato un rave party. Le feste da sballo possono provocare anche vittime indirette: il 10 agosto del 2008, è morto Juri Benassi, 28 anni di Boretto (Reggio Emilia) a bordo del suo motorino. E' stato investito frontalmente da una Fiat Panda guidata da un giovane torinese, Simone Gecchele che guidava sotto effetti di stupefacenti. Gecchele, insieme con altre quattro persone, a bordo dell'auto stava tornando nel torinese dopo il rave party di Guastalla, sulle rive del Po