Ravenna: vendita alcolici da asporto, giro di vite del Comune
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RAVENNA - E' stato presentato mercoledì mattina in Municipio lo schema di ordinanza che disciplina gli orari di vendita PER ASPORTO di bevande alcoliche in ALCUNE AREE della città. E' un'ordinanza generale che verrà applicata caso per caso ma che ordina il divieto assoluto di vendita di bevande alcoliche dalle 19 e la chiusura degli esercizi alle 20 tutti i giorni. Sanzioni fino a 400 euro. Matteucci: "Un'ordinanza fatta apposta per prevenire situazioni di disagio e disordine".
Se l'esercizio si impegna a sottoscrivere un accordo volontario a non vendere alcolici da asporto dopo le 18, potrà tenere aperto fino alle 22. Sanzioni fino a 400 euro
"Si tratta di uno schema generale concordato con il prefetto - ha spiegato il Sindaco Matteucci - che ha lo scopo di precostituire una linea di azione omogenea e trasparente nei confronti di quegli esercizi che vendono alimenti e alcolici ubicati in alcune zone della città. Una volta acquistate, le bevande vengono consumate all'esterno degli empori e dei bar, creando in certi casi situazioni di disagio e di disordine. Questa ordinanza, sulla base delle segnalazioni delle forze dell'ordine, ci consentirà di intervenire di volta in volta nelle situazioni in cui si creeranno problemi."
"E' un'ordinanza generale che verrà applicata caso per caso e che ordina il divieto assoluto di vendita di bevande alcoliche dalle 19 e la chiusura degli esercizi alle 20 tutti i giorni. Nello stesso tempo offre anche agli esercenti anche un'alternativa nel caso che accettino di sottoscrivere un accordo volontario. Dietro l'impegno a non vendere bevande alcoliche dopo le 18 potranno tenere i loro esercizi aperti fino alle 22. Le violazioni saranno punite con una sanzione di 400 euro".
In occasione della conferenza stampa, il Sindaco Matteucci ha svolto alcune considerazioni sul tema dell'immigrazione.
-"Io penso che ci sia un unico modo per governare il fenomeno dell'immigrazione. Ottenere da chi arriva nella nostra città il rispetto delle nostre leggi e delle nostre regole e garantire i diritti delle persone.
Ravenna è una città aperta e accogliente. Ma se matura la percezione che la propria vita viene snaturata, questa apertura può venire meno. I ravennati sanno che aprirsi agli altri è un arricchimento".
"Ma perché questa caratteristica ricca e positiva della nostra comunità non evapori, è necessario che chi arriva qui come migrante abbia rispetto dell'identità della città in cui arriva. Noi ravennati offriamo ai migranti l'opportunità di condividere la nostra cultura, la nostra civiltà e la nostra arte di vivere. Da parte dei migranti ci deve essere la volontà di far parte della vita della nostra comunità che loro contribuiscono a trasformare. Io voglio che i migranti si sentano parte della nostra comunità. Combatto e combatterò ogni forma di discriminazione".
"Non accetterò mai l'idea che chi vuole pregare il proprio Dio lo debba fare in un garage. Io voglio che vecchi e nuovi ravennati vivano accanto in modo fraterno. Ma perché questo sia possibile, è indispensabile che i migranti obbediscano alla nostre leggi e rispettino i valori che le ispirano, a partire dalla laicità e dalla parità fra uomo e donna. Altrettanto indispensabile è che comprendano e rispettino alcune regole elementari del vivere insieme. Se no, invece dello spirito fraterno, crescerà un muro di paura. E, come si sa, la paura non genera mai buoni sentimenti. Io voglio una comunità fraterna, animata da tutte le persone che rispettano, migliorano e amano Ravenna" ha concluso il primo cittadino.