Se c'e' qualcosa che fa male nel vino e' l'alcol, non i solfiti
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Mentre qualcuno celebra la "vittoria" sul fatto che presto potranno essere riportate in etichetta le quantita' di solfiti contenuti nel vino, io mi rammarico di quanta ipocrisia e falso moralismo ci sia nel nostro mondo.
Mentre i solfiti non hanno praticamente effetti particolari sul consumatore non allergico, il 99%, e mentre l'allergico dovrebbe astenersi del tutto dal vino, anche quello prodotto senza solfiti aggiunti, perche' anch'esso ne contiene naturalmente una dose sufficiente a scatenare l'allergia, ci sono altre cose nel vino che possono provocare danni anche gravi. La prima di tutte per importanza, ed e' quella che mi interessa in questo post e' l‘alcol.
Il consumo di alcol quotidiano oltre certi limiti, comporta dei danni gravi che sono clinicamente provati, ovvero, al contrario della fuffa contro i solfiti e di quelli che come prova portano il fatto che l'altro ieri non hanno avuto il mal di testa dopo aver bevuto vini senza solfiti aggiunti, sono scientificamente provati.
Perche' non mettere in etichetta le linee guida sul consumo di alcol e su quali sono i reali contenuti di una bottiglia e di un bicchiere di vino? In Inghilterra molti dei vini di largo consumo (e altri alcolici) riportano la nozione di Unit, ovvero il corrispondente di 10 ml di alcol. Il calcolo e' semplice, un litro di vino a 13,5% di alcol contiene 13,5 Units, un bicchiere da 175 ml contiene 2,5 Units circa.
Il consumo massimo consigliato per un uomo e' di 3/4 Units, e per una donna di 2/3 Units al giorno. Vogliamo dire, ad es. due bicchieri per un uomo e uno per una donna? Oltre agli effetti, ovvi, di una assunzione eccessiva di alcol occasionale, ci sono i ben piu' pericolosi e subdoli effetti di una assunzione oltre la soglia di sicurezza a lungo termine.