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Sintomi dell'alcolismo: panoramica

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Sintomi dell'Alcolismo

Il termine "alcolismo", tuttora privo di una definizione universalmente accettata, si presta a diverse interpretazioni in base al contesto nel quale viene utilizzato. Se in ambito sociale si è soliti considerare alcolista chiunque beva in maniera eccessiva, racchiudendo nel termine una nota dispregiativa, in ambito clinico i concetti di abuso ed alcoldipendenza sono gli elementi cardine della sindrome da dipendenza alcolica, termine senz'altro più "delicato" e scientificamente corretto.

In presenza di un abuso di alcool, la dipendenza è principalmente di ordine psicologico: il soggetto riconosce nell'assunzione dell'alcool un modo per sentirsi euforico, sereno e sollevato dai problemi quotidiani; l'abuso di alcool si associa quindi ad occasionali eccessi o ad un uso continuativo della sostanza nonostante i problemi sociali ed occupazionali che esso comporta. In una fase successiva subentra anche una dipendenza fisica, quindi la necessità di assumere alcol in quantità via via crescenti per fronteggiare i sintomi fisici dell'astinenza e della tolleranza; in questa fase la dissoluzione dall'alcool è sempre più difficoltosa e la dipendenza raggiunge un livello tale da incidere pesantemente sulla salute fisica e psichica dell'individuo, compromettendo in varia misura i suoi rapporti interpersonali e le normali attività sociali.

Aldilà delle comprensibili difficoltà nel trovare una definizione univoca, riconoscere i sintomi dell'alcolismo è molto importante non solo per il personale sanitario, ma anche e soprattutto per il soggetto stesso e per i suoi familiari. Riconoscere sul nascere i sintomi dell'alcolismo può infatti contribuire ad affrontare il problema nella giusta direzione, preservando la propria salute e quella delle persone a noi care.
In una fase precoce, più che i segni ed i sintomi clinici dell'alcolismo, vanno ricercate le spie del problema, come la perdita della capacità di comunicazione nei rapporti interpersonali, la perdita di interessi verso hobby e passioni, i frequenti accessi di ira, i ritardi e le assenze sul lavoro, la guida pericolosa, l'amplificazione dei conflitti familiari, la difficoltà a "staccarsi dalla bottiglia", il forte bisogno o la ricerca compulsiva dell'alcool e l'isolamento sociale. A tal proposito esistono specifici questionari che presentano un'ottima capacità di individuare le persone a rischio di alcolismo sin dagli stadi precoci di questo disturbo o malattia (in relazione alla scuola di pensiero scelta). Altri sintomi d'esordio dell'alcolismo includono gastrite, dolore addominale, vomito mattutino ed aumento di volume del fegato. In generale, comunque i prodromi dell'alcolismo sono caratterizzati da sintomi soggettivi, come la percezione che qualcosa non va nel rapporto con l'alcool e la consapevolezza o il timore delle conseguenze negative (familiari e sociali) alcol-correlate. Quando i sintomi dell'alcolismo diventano obiettivi, quindi identificabili dal medico in maniera univoca, si è già passati nella fase diagnostica delle complicanze (fisiche, psichiche e relazionali).

Oltre alla ricerca dei segni e dei sintomi specifici della malattia, la diagnosi di alcolismo può avvalersi di analisi di laboratorio, come:

- il dosaggio dell'alcolemia (quantità di alcool nel sangue, suggestiva di alcolismo se elevata senza sintomi di ubriachezza, perché spia di una tolleranza all'alcool sviluppata per il forte consumo di bevande alcoliche)

- il dosaggio delle GGT (Gamma-Glutamil-Transpeptidasi, generalmente aumentate negli alcolisti, spia di sofferenza epatica)

- la misura del volume Globulare medio (spesso aumentato negli alcolisti).

Un altro marker con buona sensibilità e specificità è la transferrina priva di carboidrati (CDT), i cui livelli sierici tendono ad aumentare in presenza di alcolismo.
In presenza di alcolismo cronico i sintomi sono piuttosto suggestivi e coinvolgono la sfera gastrointestinale (steatosi epatica alcolica, ittero, cirrosi, gastrite, esofagite, pancreatite, malnutrizione, deficit vitaminici), neurologica (neuropatie periferiche, deficit della memoria, trauma cranico) e psicologica (depressione, labilità emotiva).


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)