Soverato (CZ): Convegno su "Alcol e disagio giovanile"
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Soverato: Convegno sui disagi giovanili ed alcolismo
"Alcool e disagio giovanile" questo il tema trattato nel convegno organizzato, presso l' Acquario comunale, dalla nuova
associazione "Hippocampus", che si è affacciata sul panorama soveratese da qualche mese ma che ha già idee chiare ed
obiettivi da raggiungere, e tale convegno dimostra come le loro non siano parole ma fatti concreti. Al tavolo dei relatori la
coordinatrice Rossella Galati, l'assessore Sonia Munizzi, Francesco Montesano Dirigente del Sert di Soverato, Francesco
Corasaniti psichiatra, Donatella Pelaia Presidente dell'Arcat Calabria. In sala i rappresentanti dei bienni di ogni istituto
scolastico della città, oltre ai membri dell'Associazione dal Vicepresidente Diego Saia a Cristina Cerminara. Ad aprire il
convegno il Presidente dell'Ippocampus Antonio Pellegrino il quale evidenzia come la piaga dell'alcolismo è sempre più
diffusa in Italia, come certificano i dati, in cui emerge che il primo approccio con l'alcool i ragazzi ce l'hanno dall'
undicesimo anno di età. "Tale convegno ha l'obiettivo di far comprendere la pericolosità e gli effetti devastanti che il
fenomeno arreca". La Munizzi sottolinea l'importanza della tematica scelta delineando come la politica e le istituzioni
devono essere vicini e presenti creando una sinergia con chi opera nel settore."I comuni hanno delle responsabilità sui vari
disagi. Noi siamo sempre stati disponibili nel nostro piccolo. Il mio è un assessorato in cui credo e mi ha preso molto,
lavoro in cui emerge la posizione dell'ascolto ma non sempre purtroppo si può dire di si, non sempre si trova una soluzione.
Il problema dell'alcolismo è un allarme sociale da non sottovalutare poiché crea dipendenza senza uscita".Le parti più
tecniche sono lasciate a chi con competenza opera direttamente sul campo. Montesano oltre ad evidenziare l'importanza dell'
iniziativa poiché lancia un messaggio forte che deve dare spunti di riflessione, delinea come l'abuso di alcool crea danni
non solo a chi ne fa uso ma anche alla società, con risse, incidenti, reati, violenza. Sconcertanti i dati sull'alto tasso di
alcolismo in Italia, soprattutto tra le donne ed i giovani. Un fenomeno che sfugge di mano e che risulta impossibile tenere
sotto controllo. Fa inoltre un excursus storico analizzando anche aspetti chimici e diagnostici. "Siamo di fronte ad una
cultura algologica che accetta e sostiene l'uso del bere non pensando alle conseguenze da quelle di salute come il danno che
provoca agli organi, alle ripercussioni collettive." Si è poi entrato nel merito dei vari disagi che portano i giovani a
bere,da quelli affettivi, familiari, a quelli socio-culturali nonché economici illustrati da Corasaniti che ha specificato
come l'assunzione elevata, frequente e dipendente di alcool a volte è vista come un'autoterapia, provocando però l'
autodistruzione anche dei neuroni . Un tunnel che porta lentamente alla deriva. A concludere il convegno prima di un ampio
dibattito con gli studenti, Donatella Pelaia che ha relazionato attraverso il metodo Hudolin, il percorso di recupero degli
alcolisti e sull'importanza dei club che si mettono a loro servizio con operatori volontari, con l'aiuto a volte di famiglie
per farsì che sia resa possibile la protezione della salute, un cambiamento dello stile di vita. Un modo anche per far
interagire chi è dentro il problema e desidera uscirne. (Antonella Rubino Quotidiano della Calabria)