Testimonianza: «il Club Acat mi ha fatto un dono straordinario»
Testimonianza: «il Club Acat mi ha fatto un dono straordinario»
Quando ero piccola mi sentivo proprio brava quando preparavo lo spritz per il papà e lui mi faceva i complimenti. Mi sentivo
grande quando coloravo l'acqua col vino e pensavo che un giorno avrei potuto bere anch'io il the col rhum, invece che con il
limone. Non mi sembrava strano in un viaggio di 30 km fare 2-3 tappe al bar. Non capivo perché il papà certi giorni restava a
casa in pigiama anche se non aveva la febbre. Avevo paura quando il papà certi giorni restava a casa in pigiama anche se non
aveva la febbre, avevo paura quando il papà e la mamma discutevano sempre più forte mi chiedevo cosa c'era nella nostra
famiglia che non andava. Sentivo e vedevo che la mamma soffriva, e non capivo perché, e avevo paura che un giorno potesse non
farcela più e il giorno che lei se n'è andata ho pensato: e adesso, che facciamo? Invece la mamma è tornata, ha tenuto duro e
lottato, ed è stato grazie a lei che un giorno del 1988 siamo arrivati al Club Acat. Per me il cammino del Club è stato una
grandissima fortuna. Avevo 12 anni e prima di essere cresciuta del tutto ho potuto affrontare tutte le paure, le domande, i
pensieri che mi portavo dentro. Il Club mi ha dato la possibilità di partecipare attivamente al cambiamento della mia
famiglia, di mettere in discussione quello che eravamo stati, ma senza buttare via ciò che ci legava. Un altro grande dono
che mi ha fatto il Club è stato il poter conoscere tante persone, di tante generazioni diverse. Come me vivevano dolori,
dubbi e paure, cercando delle risposte. Da ognuno di loro ho ricevuto moltissimo, ho imparato a condividere le gioie e i
dolori, a non giudicare chi non ce la faceva, a conoscere e rispettare idee diverse. Di ognuno di loro serbo un ricordo
speciale. Voglio ringraziarle tutte, quelle ancora presenti, quelle che hanno preso altre strade, quelle che non ci sono più,
perché è anche e soprattutto grazie a loro se oggi sono ciò che sono. Proprio per questo voglio dire a tutte le famiglie che
frequentano il Club: non tagliate fuori i bambini da quello che state vivendo. Non aspettate che siano grandi, perché loro
sentono, vedono, pensano e capiscono. Condividendo il cammino con loro farete passi da gigante, e il futuro sarà più bello
per voi, per loro, e per le generazioni che verranno.