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Un antidoto alla febbre del gioco d'azzardo

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Un antidoto alla febbre del gioco d'azzardo

Settantanove miliardi puntati sull' industria del gioco nel 2011, 8,7 versati direttamente nelle casse dello stato, vera e propria benzina per l' erario. Numeri che fanno dell' Italia uno dei primi paesi al mondo in fatto di gambling, ma che al tempo stesso portano a uno scontro non solo dialettico, tra industria e consumatori, nel tortuoso spazio che passa tra gioco appassionato e azzardo che scivola nelle dipendenze. Fino al giugno del 1998 (è con gli ottavi di finale dei Mondiali di calcio di Francia che si dà il via libera alle scommesse nel nostro paese) il gambling era diviso in tre parti: le schedine che facevano sognare gli italiani dalla fine degli anni Quaranta, l' ippica (e le rare corse dei cani) delle agenzie sparse lungo tutto il territorio e il fiume di denaro gestito dalla malavita. Il poker nelle bische fumose, il "picchetto" raccontato da migliaia di foglietti che di mano in mano passavano dal piccolo allibratore di quartiere agli scommettitori, lo "scassaquindici" clandestino, i videopoker illegali negli angoli delle più insospettabili attività, lo chemin giocato in case protette dell' alta borghesia.

Giochi fuori dalle regole che in quindici anni sono stati fatti emergere e soprattutto regolamentati dall' Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato. «Abbiamo la ragionevole certezza - ha spiegato Francesco Rodano, responsabile del settore gioco a distanza di Aams - che i numeri enormi che vengono sottolineati per questa industria, siano dovuti solo in piccola parte alla crescita della propensione al gioco degli italiani, mentre il grosso deriva dall' essere riusciti a portare alla luce un settore che fino a pochissimi anni fa era largamente sommerso». Ma nonostante i dati in continua crescita, un grido d' allarme lo lancia per la prima volta Maurizio Ughi, ex presidente di Snai: «Il mercato italiano del gioco fa sì numeri importanti, ma mai come in questo periodo le fondamenta dell' intero sistema sono a rischio. In particolare le multe comminate ai 10 concessionari del settore delle newslot potrebbe provocare dei veri sconvolgimenti». Le polemiche su un' industria abituata a vivere di accelerazioni, in questi anni non sono ovviamente mancate, subendo uno strappo negli ultimi mesi, complici le indagini delle procure di Napoli, Cremona e Bari relative agli scandali scommesse del campionato italiano. L' attuale governo si muove con attenzione tra l' esigenza di risorse economiche di cui non può fare a ameno e l' allarme per i casi di gioco d' azzardo con relative dipendenze.

La spia più visibile è stata accesa dal ministro per la cooperazione Internazionale e l' Integrazione, Andrea Riccardi: «Il fenomeno del gioco d' azzardo - ha spiegato - sta assumendo i contorni di una vera e propria dipendenza: in un momento di difficoltà economica, il miraggio di una ricchezza facile e immediata ha mandato in rovina molte persone». Tanto che il governo, ha annunciato in aula il sottosegretario Gianfranco Polillo, pensa a un "dipartimento di agenti speciali alla Serpico", per infiltrarsi nel giro del gioco d' azzardo. Codere, una delle aziende più in vista dell' industria del gioco a livello europeo, ha da subito compreso le problematiche legate al settore: «Ed è per questa ragione - spiega Massimo Ruta, country manager in Italia del gruppo - che abbiamo dato vita al progetto intitolato "Il gioco responsabile" realizzato in partnership con "Primo Consumo", associazione a tutela dei consumatori. L' obbiettivo principale è il monitoraggio dei fenomeni "distorti" tanto nel gioco online quanto in quello nelle sale. E su quest' analisi si innesteranno azioni concrete di supporto al cliente in difficoltà: materiale illustrativo da affliggere in sala e distribuire ai clienti ed attivo un numero verde (800.185.453) 5 giorni su 7 per fornire adeguato supporto psicologico e le informazioni e orientamento necessari».

Significativi in questo senso i dati forniti da Federserd (Federazione Italiana degli Operatori dei Dipartimenti e dei Servizi delle Dipendenze): nel 2011 sono stati 48.905 gli accessi (da parte di 43.763 utenti, con 57' ' di tempo medio di permanenza) sul servizio "Gioca Responsabile" che a ottobre scorso ha compiuto due anni di attività. Un sistema di supporto e prevenzione delle dipendenze da gioco che, secondo quanto riportato da Federserd, sono numerosi gli accessi anche da altri paesi a cominciare dai 350 della Svizzera. «Pur consapevoli che esiste un canale legale del gioco - ha spiegato il capogruppo di Fli alla Camera Benedetto Della Vedova - crediamo siano necessarie iniziative finalizzate a non incentivare il gioco, creare una maggiore consapevolezza dei rischi nei giocatori, limitare i rischi». Complesso il lavoro dei Monopoli che in un regime di gioco concessorio, oltre a occuparsi dei regolamenti del mercato che rendano il più affidabile possibile il settore, fa da filtro del mercato digitale dove ha stilato una black list di siti illegali e oggi inaccessibili che conta quasi quattromila domini. «Lottomatica - spiega Simone Cantagallo, direttore media communications della società leader mondiale nelle lotterie - già da diversi anni adotta programmi e iniziative per tutelare i minori e prevenire il gioco problematico. La solidità del nostro approccio è dimostrata anche dalle diverse certificazioni e riconoscimenti di gioco responsabile che abbiamo ottenuto a livello internazionale». «Il 2012 sarà un anno importante per il settore dei giochi - spiega Fabio Felici direttore dell' agenzia specializzata Agicos - Per l' online c' è grande attesa per l' arrivo su internet delle slot. Anche se dovesse finalmente vedere la luce il betting exchange, previsto nel Decreto Abruzzo di due anni fa, il settore dell' online potrebbe arrivare a valere subito almeno il 20%-25% del mercato totale. Bisognerà invece capire cosa succederà al mondo "fisico" dopo la sentenza della Comunità Europea che ha di fatto aperto il nostro mercato delle scommesse anche agli operatori senza concessione italiana». Prossima frontiera, il gioco che scorrerà a fiumi tra tablet e smartphone. - GIANLUCA MORESCO


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)