Università di Vanderbilt:studio sulla vulnerabilità neurochimica per il disturbo antisociale
droga alcolismo alcologia dipendenza
Gli individui con disturbo antisociale di personalità spesso mancano di empatia e di sensibilità nei confronti degli altri, e sono caratterizzati da fascino superficiale, da comportamenti antisociali e manipolativi, dalla ricerca di sensazioni forti e impulsività. Queste caratteristiche distintive di tale disturbo sono inoltre predittive di atti criminali o di aggressioni con tendenza a reiterare il comportamento (DSMI IV Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali). Le persone antisociali sono inoltre esposte ad un maggior rischio di sviluppare un uso problematico di droghe. I ricercatori dell'Università di Vanderbilt hanno esaminato i possibili collegamenti tra il sistema cerebrale di gratificazione e la personalità antisociale, utilizzando tecniche di imaging (PET e fMRI) per individuare cambiamenti dei livelli di dopamina nel cervello dei volontari.
In entrambe le prove i pazienti che ottenevano i punteggi più alti rispetto alla valutazione dei tratti di personalità antisociali, dimostravano una ipersensibilità del sistema dopaminergico. I livelli di dopamina in questi pazienti erano quattro volte più alti rispetto ai pazienti con un basso o nullo profilo antisociale. Secondo i ricercatori le alterazioni individuate nel sistema di gratificazione contribuirebbero a sviluppare la personalità antisociale, e spiegherebbero la minore capacità di giudizio sulle conseguenze delle proprie azioni associata a una ridotta sensibilità nei confronti degli altri.Il direttore del Nida, Nora Volkow ha dichiarato che collegando i tratti che suggeriscono l'impulsività e la possibilità di comportamenti antisociali a un sistema della dopamina ultrareattivo, questo studio aiuta a spiegare perché l'aggressività può essere più gratificante per alcune persone, come per altri lo sono le droghe. Tuttavia, aggiunge il direttore del Nida, anche se una personalità antisociale può essere un fattore guida, evidentemente non è sufficiente per innescare comportamenti aggressivi: è necessario dunque continuare a indagare gli altri fattori concorrenti