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USA: prosegue la sperimentazione di «NicVAX», il vaccino per smettere di fumare

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Addio nicotina: arriva il vaccino per smettere di fumare
Guarda le immagini Una vera e propria piaga sociale, che colpisce soprattutto i più giovani, una pessima abitudine che milioni di persone non

riescono ad abbandonare, trascurando, perché non immediatamente evidenti, i rischi che il fumo può generare a lungo termine, preferendo

accettarli in maniera quasi fatalistica. Un'indagine recente pubblicata sull'European Journal of Public Health e svolta in diversi ospedali,

ha dimostrato che, tra i motivi che spingono i giovani a fare uso di tabacco c'è sicuramente l'influenza tra pari, ma più di tutto lo stress

a cui sono sottoposti quotidianamente. Inoltre, secondo la statistica, è stato riscontrato un aumento del numero di fumatori, tra il

personale delle strutture sanitarie, di circa il 40%. Dati allarmanti, dunque, soprattutto considerando che proprio gli operatori ospedalieri

dovrebbero fornire un modello di comportamento esemplare per i propri pazienti, innanzitutto per quanto riguarda la prevenzione.
Un vaccino per smettere di fumare - Eppure un antidoto per perdere definitavamente il vizio del fumo starebbe per arrivare dall'America: la

NABI Biopharmaceuticals, infatti, sta sperimentando un vaccino, il «NicVAX» in grado di "insegnare" all'organismo ad attaccare la nicotina

che entra in circolo attraverso il fumo. La nicotina viene sequestrata dagli anticorpi prodotti dal fumatore vaccinato e non può più andare a

nuocere al cervello, in cui si instaura la dipendenza. In questo modo le difese immunitarie si svegliano e producono anticorpi specifici

antinicotina, pronti a sequestrarla ogni volta che il fumatore accende una sigaretta, impedendole di raggiungere il cervello. In altri

termini, se la nicotina è sequestrata e non arriva al cervello è più facile perdere il vizio.
Pronto per essere approvato - Il vaccino «NicVAX» sta per essere approvato dalla Food and Drug Administration (FDA), l'organo regolatorio sui farmaci statunitense: sono, infatti, quasi terminate le sperimentazioni in corso su un campione di 1000 fumatori. Entro settembre, scrive il magazine Scientific American, dovrebbero arrivare i risultati del trial clinico di fase III. «L'idea generale è buona - ha spiegato all'ANSA Silvio Garattini, direttore dell'Istituto Mario Negri di Milano - perchè la nicotina è il composto che determina la dipendenza, e con questo vaccino le si impedisce di andare al cervello e perpetuare la dipendenza». «Naturalmente - ha continuato l'esperto - il fatto di usare questo vaccino dovrebbe comportare una sindrome di astinenza, perchè se la nicotina non arriva al cervello è come se l'individuo non fumasse». «Però mentre quando uno decide di non fumare più la situazione è reversibile, - ha precisato Garattini - con il vaccino, anche se il soggetto fumasse di nuovo, la nicotina non giungerebbe comunque al cervello e quindi l'individuo non ne sentirebbe gli effetti». «Insomma con il vaccino il fumatore prende una decisione che è senza ritorno», ha concluso Garattini. Il vaccino, che deve essere somministrato in sei dosi, non è efficace sul 100% dei fumatori, ma sembra costituire, comunque, un valido aiuto per tutti coloro che non riescono a smettere di fumare attraverso gli espedienti tradizionali. Bando a cerotti, chewingum e agopuntura: se i test risultassero positivi, molto presto sarà possibile riuscire a smettere di fumare in maniera del tutto indolore e senza particolari sacrifici.
Francesca Theodosiu


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)