Verona, progetto "Wine in moderation": studenti italiani e americani a lezione di moderazione
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Wine in moderation, agli studenti Usa resta il bicchiere pieno
In America vietato bere alcolici se non si hanno 21 anni compiuti
Bere bene, bere poco, capire cosa si beve. Si abbassa l'età dei ragazzi che si avvicinano per la prima volta al vino e cresce
a scuola l'urgenza di orientarli a un consumo moderato e critico delle bevande alcoliche. Da qui nasce il progetto «Wine in
moderation», organizzato dall'Unione Italiana Vini con il patrocinio dell'Assessorato alle Politiche giovanili del Comune di
Verona, a cui hanno partecipato una cinquantina di studenti di quarta e quinta superiore del Liceo scientifico Copernico di
San Michele Extra e una ventina di coetanei di Chicago di un istituto gemellato col Liceo.
Galeotta è stata la Valpolicella: nel percorso formativo che sposa il vino al territorio in cui viene prodotto, gli studenti
hanno visitato la pieve romanica di San Giorgio, la villa palladiana di Santa Sofia a Pedemonte, l'omonima cantina e infine
la Casa Vinicola Sartori.
Obbligatorie dunque le degustazioni, in cantina, «per affinare le capacità sensoriali di approccio a un prodotto che esprime
la storia e l'economia di un luogo», dice Alberto Cracco dell'Uiv.
I ragazzi veronesi hanno apprezzato, ma gli amici americani e i loro professori sono rimasti col bicchiere pieno in mano. «In
America, per legge, bisogna avere 21 anni per bere» spiega la professoressa d'italiano Lyn Scolaro, «pertanto i ragazzi
durante gli studi superiori sono abituati a non bere». Ligi al dovere anche gli insegnanti. «Siamo in servizio» precisa
Scolaro, mentre per il suo alunno Mike Etchingham «è bello vedere come gli italiani mangiano, ogni sera, con la famiglia».
Agli studenti del Copernico il messaggio del bere poco e di qualità è arrivato forte e chiaro, con la sottoscrizione anche di
un codice deontologico contro l'abuso di alcol e droghe. «La giornata è stata interessante e costruttiva» afferma Giacomo
Forapan, 18 anni, classe V C. «Abbiamo bisogno di imparare a bere e ci è stato spiegato». Giusto il messaggio di andarci
piano per Beatrice Bovo, 18 anni, classe IV A: «La moderazione è importante», dice. «Tante volte tra noi si beve per essere
felici, non è così però che deve andare». La felicità non sta in un bicchiere di vino e la speranza è che «scambi doc come
questo possano dare i loro frutti» dice l'assessore all'istruzione e alle politiche giovanili di Verona, Alberto Benetti.
C.M.