Dipendenza affettiva, quando l’amore diventa una prigione: cause, sintomi e cura
Dipendenza affettiva, quando l’amore diventa una prigione: cause, sintomi e cura
Dipendenza affettiva, quando un amore si trasforma in una prigione. L’amore è il sentimento più bello che possa attraversare l’animo e la mente degli esseri viventi. S’innamorano gli animali, alcune piante ed ovviamente gli esseri umani. Esiste al mondo un sentimento più tenero e piacevole che legarsi emotivamente e fisicamente alla persona amata? Bhe, probabilmente no. Ma vi siete mai chiesti quale sia il sentimento contrapposto all’amore, quello più oscuro, più doloroso? Bhe, sembrerà paradossale ma è proprio l’amore! o meglio, la dipendenza affettiva.
Dipendenza affettiva, sei al sicuro?
La dipendenza affettiva non è sempre facile da riconoscere, anzi, quando si viene travolti da questo oscuro sentimento è davvero difficile rendersene conto, la percezione della realtà cambia totalmente. Un giocatore d’azzardo non ammetterà mai di essere malato, poiché non se ne rende conto, esattamente quanto accade ad un malato d’amore.
A seconda della durata del rapporto, passeranno diversi anni prima che ci si renda conto degli errori commessi, o magari dei comportamenti inadeguati.
Quando i ricordi iniziano ad essere più lucidi probabilmente si presenta anche il conto dell’imbarazzo, “Ma davvero ero io? Davvero ho fatto questo?”. Avete presente facebook? Nel corso degli anni pubblichiamo foto, aggiornamenti di stato, al momento ci sembrano perfetti! A distanza di anni, quando scorriamo il profilo a ritroso, ci accorgiamo di quanto siamo stati sciocchi! La dipendenza affettiva funziona allo stesso modo, e può manifestarsi sotto svariate forme:
Riempire un vuoto: La relazione nasce già con il piede sbagliato. Esci da una relazione importante, hai paura della solitudine, devi necessariamente colmare quel vuoto d’amore (o forse abitudine) che hai avuto magari per anni, ed il solo modo è quello di iniziare una nuova relazione che il cervello spinge ad avere, ma che il cuore in realtà non vuole. Ecco, in questo momento stai mettendo la tua vita nelle mani del futuro partner. La tua autostima e i tuoi valori probabilmente si annulleranno. La paura di soffrire nuovamente ti renderà oltremodo debole e senza neppure rendertene conto diventerai schiavo/a del nuovo rapportoangoscia, che inevitabile ritornerà molto presto.
Dipendenza: Siete ansiosi, angosciati, nervosi, la mente si affolla di pensieri strani, cosa starà facendo il mio amore? Mi starà tradendo? E’ uscito con quello, con quella? Non si fa sentire da ore! Poi, arriva uno squillo sul telefono, un banale messaggino su Whatsapp. Il mondo si ferma. Tutto diventa meraviglioso, il cuore si riempie di gioia, il solo pensiero è: “allora mi ama, mi pensa”. Poco importa il contenuto del messaggio, in questo caso la dipendenza è così forte che anche leggere “vado a giocare a calcetto”, “vado a comprare le scarpe con le amiche”, è più che sufficiente per sentirsi appagati, per essere felici, per sentirsi il centro del mondo del proprio partner. Poi, trascorrono un paio d’ore di silenzio e si ripiomba nuovamente nell’oscurità. Ecco, questa è la peggiore forma di dipendenza affettiva, essere emotivamente prigionieri dell’amore nei confronti del partner.
Amore o dipendenza affettiva?
Questo è il punto chiave, riuscire a comprendere se si sta vivendo un rapporto sano o si è finiti nella spirale della dipendenza emotiva. Di atteggiamenti anomali per comprendere se si è affetti da una dipendenza affettiva ve ne sono tanti, troppi per descriverli tutti, proviamo ad elencare i più comuni, se almeno la metà vi rispecchia, forse sarebbe meglio iniziare a farsi delle domande e prendere provvedimenti:
- Accetti tutte le decisioni del partner?
- Accetti tradimenti del partner?
- Cambi te stesso/a per piacere al partner?
- Attiri la sua attenzione con comportamenti stravaganti?
- Vai in paranoia se non si fa sentire?
- Hai paura o ansia se non sei con il partner?
- Non apprezzi più la bellezza degli altri?
- Programmi situazioni speciali per rendere felice il partner?
- Programmi litigate per far pace e sentirti amata/o?
- Fai regali, anche costosi per attirare la sua attenzione?
- Hai il terrore di essere lasciato/a?
- Ti senti insicura/o e vuota/o quando sei con gli amici?
- Controlli di nascosto la sua vita?
- Sai che forse non ti ama, ma continui negarlo.
DIPENDENZA AFFETTIVA, LE CAUSE.
La dipendenza affettiva è a tutti gli effetti un disturbo dipendente di personalità, caratterizzato da una pervasiva dipendenza psicologica da altre persone, da cui si ricerca protezione o approvazione. Un disturbo che può colpire chiunque, indipendentemente dalla personalità o dal proprio stato sociale.
I disturbi più comuni sono: senso di colpa, senso di inferiorità, senso di vergogna, gelosia, rabbia e ansia. Paura della solitudine, carenza di autostima, paura dell’abbandono. Tutte condizioni che si riflettono sul partner in maniera negativa. Anche l’uomo caratterialmente più forte o la donna più cinica possono cadere nella trappola della dipendenza d’amore, con comportamenti nei casi più gravi che possono portare ad atti persecutori (Stalking) nei confronti del partner.
Tutte le dipendenze hanno tuttavia un fattore comune, probabilmente la reale causa che genera il problema, l’amore (poco) verso se stessi! Vi amate abbastanza? Oppure cercate rifugio nell’apprezzamento degli altri? Le insicurezze le abbiamo tutti, fanno parte dello stato emotivo di ogni essere umano. Fin quando rimangono nei limiti possono essere superate o quantomeno ci si può convivere in maniera naturale. Quando oltrepassano il limite della sofferenza, bisogna prenderne atto e cercare di “guarire”. Il valore della tua vita, delle tue emozioni e dei tuoi sentimenti non devono mai dipendere dagli altri, questa è la chiave per iniziare un percorso di pieno recupero. Eh si, perché per quanto possa sembrare impossibile, dalla dipendenza affettiva è possibile uscirne.
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
https://www.contattolab.it/dipendenza-affettiva-cause-sintomi-e-cura/
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)