Scripps Research Institute: testato vaccino anti eroina sui topi, risultati positivi
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Eroina e ricaduta. Efficace il vaccino sperimentato su topi
Il nuovo vaccino che impedisce all'eroina di arrivare al cervello, annullando cosi' il bisogno compulsivo di 'farsi un'altra dose', si e' dimostato efficace sui topi. E' stata pubblicata sulla Early Edition di 'Pnas' la ricerca americana che ha permesso di fare un passo avanti nella lotta contro le dipendenze. I ricercatori dello Scripps Research Institute (Tsri) de La Jolla in California, hanno somministrato il vaccino "a topi che erano gia' stati esposti all'eroina, - spiega il primo autore dello studio, Joel Schlosburg - in pratica siamo riusciti a impedire ai topi di entrare in quel circolo vizioso che porta a desiderare dosi sempre maggiori di droga". In un test, ratti che erano stati addestrati a premere una leva tre volte per ottenere un infuso di eroina, venivano successivamente sottoposti a una sessione di 'extinction training', in cui pressare la leva non induceva piu' il rilascio dello stupefacente. Tra topi che non avevano ricevuto il vaccino 'anti-eroina', una singola infusione dopo astinenza induceva il roditore a premere nuovamente la leva in maniera compulsiva per avere altra droga, proprio come avviene tra gli eroinomani che si 'fanno una dose' dopo astinenza prolungata. Tale comportamento non si era manifestato invece tra i roditori ai quali era stato somministrato il vaccino. In un secondo test, veniva tolta l'eroina a ratti che erano diventati gravemente dipendenti e, al termine di 30 giorni di astinenza, dopo somministrazione di singola dose di stupefacente, solo quelli non vaccinati cominciavano nuovamente a cercare dosi sempre maggiori di droga. Rispetto ai vaccini esistenti questo e' il primo in grado di bloccare non solo l'eroina, ma anche tutti i suoi sottoprodotti che si formano molto velocemente una volta che la droga entra nel circolo sanguigno, e che arrivano al cervello in tempi brevissimi. Se il nuovo 'prodotto anti-ricaduta' lavorasse bene anche sull'uomo, potrebbe diventare parte integrante delle terapie contro la dipendenza da eroina, soprattutto perche' dagli studi preclinici sembrerebbe non interferire con gli altri farmaci utilizzati nei trattamenti standard. "Idealmente - conclude infatti Schlosburg - nei pazienti umani il vaccino sarebbe integrato con altri farmaci".
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)