Il gioco d’azzardo strega gli italiani: business record da 95 miliardi
Il gioco d’azzardo strega gli italiani. Business record da 95 miliardi
Nemmeno il Pil della Cina cresce così. Il 7 per cento in un anno è un incremento record e la cifra di 95 miliardi rappresenta il 4,4 del nostro prodotto interno lordo, più di quanto lo Stato investa sull’istruzione (poco più del 4%) e poco meno di quanto gli italiani, tutti, spendano per mangiare. Il cardinale Angelo Bagnasco ha appena tuonato contro il gioco d’azzardo «legale» («una nuova droga, un cancro che lo Stato non solo non contiene, ma favorisce e ci lucra»), che i bilanci di fine anno superano le cifre record che ha appena enunciato.
Giocano tutti. Le stime dicono che il 54,4 per cento degli italiani, quasi 30 milioni, si concede ogni anno almeno una volta il gusto dell’azzardo legale; se si fa il calcolo solo sulla popolazione adulta, si sfiora il 70 per cento. Quasi un milione di loro appartiene alla schiera dei patologici: da curare. In mezzo c’è un’area grigia di chi trascorre ore nei bar, nelle tabaccherie, tra slot, gratta e vinci e lotto istantaneo. Due milioni e mezzo di giocatori che, pur non compulsivi, investono cifre consistenti di denaro nella speranza del colpo di fortuna che possa cambiare la loro vita.
La fotografia di un’Italia ancora in crisi vede un comparto in continua crescita. Quello del 2016 è un nuovo record (persino sorprendente, se si considera la lotta all’azzardo intrapresa ormai da decine di amministrazioni locali) e l’altro dato monstre è rappresentato dal paragone con il non lontano 2008: in questi otto anni, la spesa per i giochi è raddoppiata. Le slot machine e le nipotine videolottery di nuova generazione fanno ancora la parte del leone, anche se l’incremento è modesto e il maggior gettito per lo Stato è stato determinato solo dall’aumento delle imposte. Ma crescono vorticosamente, analizza l’agenzia specializzata Agipro, tutti i giochi di scommesse e quelli online. Risfodera appeal persino il SuperEnalotto, che viaggia al 52% in più sul 2015 grazie alla lunga caccia al 6, finita il 27 ottobre scorso con la maxi vincita di Vibo Valentia (163 milioni), e il restyling che ha garantito un jackpot ancora più ricco e la possibilità di vincere anche con il 2. S’impennano Poker e casinò online di quasi il 20 per cento rispetto all’anno precedente.
(...omissis...)
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(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)